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Museo di Scienze Planetarie: bilancio positivo, nonostante la pandemia

Morelli: “Lusinghieri i risultati per graduatorie e risorse a livello regionale, ruolo di primo piano in Italia nel campo delle meteoriti”

Museo di Scienze Planetarie: bilancio positivo, nonostante la pandemia
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Un anno da ricordare per il Museo di Scienze Planetarie, non foss’altro che per la meteorite che il 1° ottobre 2021 ha attraversato l’atmosfera del nostro pianeta per andare a cadere proprio vicinissima al Museo, nella zona fra Agliana e Quarrata, e che ha dato il via a una campagna di ricerca che ha coinvolto studiosi e volontari, purtroppo senza successo.

Atelier al Museo
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Museo di Scienze Planetarie

“Sapevamo che era quasi impossibile trovare una roccia di pochi centimetri in un’area così vasta, ma ci abbiamo provato e intanto il Museo ha consolidato quel ruolo di presidio per la ricerca e lo studio delle meteoriti in Italia che si è conquistato in vent’anni di attività – spiega Marco Morelli, direttore della Fondazione Parsec di cui fa parte il Museo insieme al Centro di scienze Naturali – Ma c’è anche tanto altro: abbiamo avuto risultati lusinghieri nelle graduatorie della Regione Toscana che riguardano i musei di rilevanza regionale e in quelle delle reti toscane insieme ai tanti compagni di percorso, conquistando autorevolezza e risorse grazie al lavoro nostro e a quello di squadra. L’impegno e la passione contano, nonostante tutte le difficoltà, pandemia compresa”.

Morelli snocciola poi i numeri: 17esimo posto su 90 nella graduatoria dei Musei di rilevanza regionale con un contributo assegnato di circa 12.500 euro e settimo posto su 22 partecipanti nella graduatoria del bando riservato ai sistemi museali toscani con la Rete Musei Prato, di cui la Fondazione Parsec è capofila, e un contributo di circa di 28 mila euro.

Il Museo di Scienze Planetarie ha inoltre dato un contributo fondamentale alla nascita e allo sviluppo della Rete Musei per l’Alzheimer e della Rete Musei Scientifici Toscani, che nella stessa graduatoria hanno conquistato rispettivamente il secondo e il 14esimo posto.

A proposito di meteoriti il Museo pratese è anche repository ufficiale per i campioni dell’INAF, l’istituto nazionale di Astrofisica, con compiti di custodia e conservazione. La metorite di Cavezzo, caduta il primo giorno di gennaio 2020 vicino Carpi in provincia di Modena e trovato tre giorni dopo, è stata l’ultima ad arrivare a Prato, l’11 giugno scorso. Nella collezione si conservano anche molti olotipi, cioè frammenti di campioni studiati e classificati dal museo di Prato nell’ambito dell’attività scientifica internazionale e riconosciuti dalla Meteoritical Society.

“Siamo anche fra i primi museo scientifici in Italia ad aver iniziato la catalogazione dei reperti meteoritici all’interno dell’ICCD, il catalogo dell’istituto centrale di catalogazione del Ministero dei Beni Culturali. Si tratta di un lavoro complesso che prevede per ogni reperto schede dettagliatissime su caratteristiche, storia e lavori scientifici dedicati, ma permetterà agli studiosi di accedere a una banca data affidabile ed esaustiva”, conclude Morelli.

La Fondazione Parsec, che da pochissimo ha inaugurato i nuovi uffici negli spazi ristrutturati appositamente di Villa Fiorelli (il Museo rimane per ora in via Galcianese), a giorni inaugurerà anche il nuovo sito.

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