La Galleria dell'Accademia a portata di clic
«Scopri la Galleria» è il format ideato e realizzato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, dove le opere conservate nel museo sono raccontate in brevi pillole video
Sul sito del museo Accademiaonline è da oggi disponibile il video dedicato a uno dei preziosi strumenti musicali conservati alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
La Galleria dell'Accademia a portata di clic
Si chiama «Scopri la Galleria» il nuovo video da oggi disponibile sul sito Accademiaonline che è dedicato a uno dei preziosi strumenti musicali conservati alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
E non è il primo video che si trova sul sito, infatti dopo l’approfondimento della restauratrice Muriel Vervat sulla Pentecoste di Andrea di Cione, detto l’Orcagna, in questo secondo episodio Kerstin Schwarz, massima esperta di strumenti musicali antichi, ci parlerà della seicentesca Spinetta ovale di Bartolomeo Cristofori, passato alla storia come l’inventore del pianoforte.
La Spinetta ovale, risalente al 1690, è la più antica opera conservatasi di Bartolomeo Cristofori, padovano, uno dei maggiori costruttori di strumenti musicali dell’età moderna. Giunto a Firenze nel 1688 perché chiamato a servizio del principe Ferdinando de’ Medici, figlio di Cosimo III, Cristofori fu incaricato proprio di sovrintendere alla costruzione, alla manutenzione e agli spostamenti degli strumenti musicali. Durante i suoi primi anni nel capoluogo toscano, Cristofori realizzò due esemplari per la famiglia granducale: un piccolo clavicembalo a quattro piedi e la spinetta a forma ovale, di cui Kerstin Schwarz ci racconterà la storia e le curiosità, introducendoci anche alle modalità di realizzazione degli strumenti nel Seicento. Con la Spinetta ovale, che i visitatori possono ammirare nel percorso espositivo del museo, Cristofori dimostrò fin da subito la sua capacità di inventore. La forma rettangolare, culminante in due archi a sesto acuto, univa l’armonia del disegno alla ricerca di una più sofisticata sonorità. Realizzato in legno di palissandro e cipresso, con i tasti in pioppo ricoperti d’avorio, lo strumento è descritto dettagliatamente in un inventario del 1700, ma nel 1779 fu venduto all’asta insieme ad altri pezzi della collezione del principe Ferdinando. Da quel momento, per oltre tre secoli, se ne persero le tracce, finché nel 2000 fu ritrovato a Palazzo Mozzi, a Firenze, insieme agli oggetti lasciati in eredità dall’antiquario Stefano Bardini.
Il video, sia in italiano che in inglese, è visibile su «Scopri la Galleria» e «Discover the Galleria» e sul canale YouTube del museo.
Infatti «Scopri la Galleria» è il format ideato e realizzato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, dove le opere conservate nel museo sono raccontate in brevi pillole video.