Intrecci di storie alla Badia San Salvatore

Le gualchiere e il panno di lana della Badia, la storia delle attività tessili nel Medioevo.

Intrecci di storie alla Badia San Salvatore
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Intrecci di storie passate per le notti d'archeologia alla Badia di Vaiano.

Intrecci di storie nei documenti

Intrecci di storie passate che si uniscono al presente. Il furto di due pezze di panno di lana ai danni di un certo Ventura. Le aveva ricevute per la follatura dal pratese Fede. Questo allora si rivolge al podestà di Prato per cercare di recuperarle. È una delle tante storie conservate dai documenti duecenteschi, il ladro agisce nel 1271, che narrano le vicende della gualchiera di Vaiano, di proprietà del monastero di San Salvatore.

Scavi archeologici

Intrecci di storie alla Badia San Salvatore
Intrecci di storie alla Badia San Salvatore

Da questi anni e dalle due vasche rinvenute negli scavi archeologici della Badia, parte la mostra Nell’armadio dell’Abate. Mostra promossa all’interno del progetto Intrecci di storie della rete Ti porto al Museo, che resterà aperta fino al 29 luglio. L’allestimento collega il tema della filatura e tessitura fin dal mondo medievale a quello della tessitura degli scialli russi di Orenburg, che legano con una rete leggerissima e impalpabile i temi illustrati dagli 8 musei della provincia, ricostruendo le attività del monastero riguardo al trattamento dei panni di lana.

Gualchiere

A Vaiano le gualchiere per la follatura, tintura e rifinitura dei panni di lana erano dislocate lungo il fiume Bisenzio e i suoi affluenti. Ce n’erano 4, sempre secondo i documenti conservati alla Badia: a Vaiano, a Moschignano, davanti al paese sulla sinistra del fiume Bisenzio, a Gabolana e infine a Mugnese vicino al borgo pratese di Santa Lucia in Monte.

Cosa è emerso dagli scavi

A testimoniare l’importanza di quest’attività dagli scavi archeologici del 2004, sono emerse tre vasche in muratura databili tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo, lunghe 2 metri e larghe 80 cm, oltre a una fornace di calce e a molti reperti ceramici. Le vasche servivano appunto al processo di gualcatura o follatura per dare al panno resistenza e compattezza, una lavorazione che era noto fin dall'epoca romana, ci sono infatti testimonianze di officine, dette appunto fullonicae, dove si lavoravano i panni di lana.

Orari di apertura

La mostra Nell’armadio dell’Abate resta aperta fino al 29 luglio al Museo della Badia di Vaiano (piazza Agnolo Firenzuola) con il seguente orario: sabato ore 16-19 e domenica ore 10-12 e 16-19. In occasione delle Notti dell’archeologia da domenica 1 a domenica 8 luglio apertura straordinaria serale tutti i giorni dalle 21 alle 23.

Info al 328 6938733, adriano.rigoli@gmail.com.

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