Inaugurata a Campi la Via della Croce del maestro Antonio Manzi
Per l’occasione è arrivato in città l’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, che dopo una breve cerimonia ha benedetto le 14 stazione della nuova Via Crucis, realizzate in bronzo
È stata inaugurata oggi pomeriggio presso la Pieve Santo Stefano di Campi Bisenzio la “Via della Croce”, realizzata dal maestro Antonio Manzi.
Per l’occasione è arrivato in città l’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, che dopo una breve cerimonia ha benedetto le 14 stazione della nuova Via Crucis, realizzate in bronzo. Presenti anche la sindaca di Lastra a Signa Angela Bagni, Paolo Gandola, Monica Roso e Riccardo Nucciotti.
Inaugurata a Campi la Via della Croce del maestro Antonio Manzi
“La Via Crucis - ha detto il pievano Don Marco - è sempre un atto di amore, lega il popolo al Dio che si è fatto uomo ed è risorto per noi.
Quella di Manzi - ha proseguito - è un’opera straordinaria, realizzata in meno di un anno, molti hanno pensato che inserire un’opera moderna non avrebbe funzionato all’interno della nostra parrocchia, mentre stavolta siamo di fronte ad un’opera contemporanea straordinaria che rende leggibile a tutti la passione di Cristo.
Manzi si è lasciato catturare da questo tema complesso della Via dolorosa del Signore ed in questi mesi ho compreso come questa commissione abbia smosso in lui qualcosa di forte, i mostri del Manzi, con la sua vita travagliata, hanno finalmente trovato la loro liberazione. La sua sofferenza ha trovato redenzione e perdono”.
Le 14 stazioni in bronzo sono state generosamente donate dal maestro, che non ha ricevuto alcun compenso e sono state acquistate e donate alla Pieve da 14 singole famiglie (tra queste anche la grande famiglia della Misericordia di Campi) affinchè la parrocchia potesse arricchirsi di questa nuova bellezza.
“Non dobbiamo restare scandalizzati da un Dio che non teme di lasciarsi umiliare fino alla morte per amore nostro - ha sottolineato il cardinale Betori - anche noi tentatori non dobbiamo pensare di dover prendere una strada diversa. Contemplare la Via Crucis è un atto che ci impegna, dobbiamo sentirci mossi ad imitare nella nostra vita la vita di Gesù”.
Da oggi le 14 opere sono un patrimonio della comunità: tutto questo ci aiuterà a sentire la nostra vita sulla strada della croce di Gesù.
Commosso il maestro Manzi
“Tutte le opere realizzate per la Via Crucis sono state da me donate alla comunità con la speranza che le istituzioni possano dare priorità all’arte e alla cultura.
Nel realizzarle sono stato inspirato da generosità e perdono. Una sfida che ho potuto compiere solo adesso che ho compiuto 70 anni e che è stata possibile grazie all’amore di mia moglie Angela e dei miei bambini.
Oggi è un giorno di storia - ha concluso - la Via crucis sarà tramandata alle nuove generazioni con l’augurio che Campi possa essere, sempre di più, la città della pace”.