Il Museo degli Innocenti torna capitale dell’arte grazie alla mostra dedicata e Maurits Cornelis Escher
La mostra è un’antologica di circa 200 opere tra le più iconiche e rappresentative del genio olandese.
Il Museo degli Innocenti torna capitale dell’arte grazie alla mostra dedicata e Maurits Cornelis Escher
Dopo le recenti produzioni artistiche targate Lego e Bonelli, Il Museo degli Innocenti di Firenze torna capitale dell’arte grazie alla mostra dedicata all’ artista olandese Maurits Cornelis Escher, che arriva in piazza Santissima Annunziata dal 20 ottobre 2022 al 26 marzo 2023.
Curata dal Ceo della Escher Company, Mark Veldhuysen e dallo studioso Federico Giudiceandrea, la mostra è un’antologica di circa 200 opere tra le più iconiche e rappresentative del genio olandese, da Mano con sfera riflettente (1935) a Vincolo d’unione (1956) fino a Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata.
Il forte legame con l'Italia
Inquieto e riservato, scoperto dal grande pubblico negli ultimi anni le sue incisioni e litografie oltre a evidenziare un forte legame con l’Italia, rappresentandola in molte delle sue opere, creano un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove confluiscono arte, matematica, scienza, fisica, design.
Promossa e organizzata da Arthemisia e Museo degli Innocenti in collaborazione con, M. C. Escher Foundation, Maurits e In Your Event, con il patrocinio di Comune del Comune di Firenze e dall’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi la mostra conferma la grande tradizione dell’istituto fiorentino, trasformato da centro d’accoglienza per bambini, progettato da Brunelleschi, a grande polo monumentale. Tra storia, arte e architettura, la collezione del Museo presenta opere acquisite tramite donazioni o in seguito all’accorpamento di altre istituzioni assistenziali e contiene alcuni capolavori di artisti di grande rilievo tra i quali Domenico Ghirlandaio, Luca e Andrea della Robbia, Sandro Botticelli e Piero di Cosimo, ma anche di artisti cresciuti agli Innocenti e avviati alla pittura dal priore Vincenzo Borghini come Vincenzo Ulivieri, Giovan Battista Naldini e Francesco Morandini (detto il Poppi).