CULTURA

Giornate Fai d'autunno: ecco gli appuntamenti nella Piana

Giornate Fai d'autunno: ecco gli appuntamenti nella Piana
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Il primo aspetto a caratterizzare questa nuova edizione delle Giornate FAI d’Autunno è la modalità di accesso ai beni aperti.

Giornate Fai d'autunno

Il necessario rispetto delle norme anti-contagio da Covid-19 impone di proporre un evento per piccoli gruppi e su prenotazione, senza perdere quello spirito di piazza che da sempre anima le nostre giornate. Le Giornate FAI d’autunno sono un evento di raccolta fondi, ma prima ancora un appuntamento atteso dai nostri visitatori, desiderosi di beneficiare di quella funzione divulgativa che la Fondazione cerca di assolvere al meglio.

Per garantire le norme di sicurezza sarà pertanto necessario prenotare la visita sul nostro sito www.giornatefai.it, scegliendo il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versando un contributo in favore del FAI. Le prenotazioni saranno aperte a partire da martedì 6 ottobre, fino ad esaurimento posti per ogni slot di visita.

La durata degli eventi

Il secondo elemento di novità è la durata dell’evento.

Per la prima volta le Giornate FAI d’Autunno si svolgeranno su due fine settimana per consentire a più persone di godere dell’offerta culturale delle eccezionali aperture.

Grazie alla straordinaria disponibilità dei proprietari dei beni, allo sforzo organizzativo della Delegazione insieme al Gruppo Giovani, e al grande impegno di tutti i volontari, queste Giornate FAI d’Autunno dimostreranno come il desiderio di ritorno alla fruizione del nostro patrimonio culturale possa convivere con il rispetto delle norme sanitarie.

Nel cuore della cultura e della storia

La scelta delle aperture: lontano dai circuiti turistici, ma nel cuore della storia, antica e moderna, della città! Saranno due fine settimana alla scoperta di tesori fiorentini, in cui i visitatori potranno immergersi in architetture d’avanguardia (Centrale della stazione di Santa Maria novella), in uno scrigno di inaspettate bellezze (Galleria Rinaldo Carnielo) o nella deliziosa atmosfera di una casa di colti collezionisti (Fondazione Carlo Marchi), per poi concedersi una passeggiata all’interno di uno dei più bei giardini di Sesto Fiorentino (Villa Guicciardini Corsi Salviati).

A chi percorre il viale Filippo Strozzi o arriva a Firenze con il treno, non può passare inosservato un edificio che spicca grazie alle sue alte cimiere e al suo color rosso mattone: si tratta della Centrale termica della stazione di Santa Maria Novella, progettata nei primi anni Trenta del Novecento da Angiolo Mazzoni per l’allora Ministero delle Comunicazioni. La sua originale volumetria e le inedite soluzioni formali che richiamano il Futurismo italiano, il Costruttivismo russo, ma anche le forme metafisiche di Giorgio De Chirico e di Mario Sironi, sono aspetti solo recentemente messi in evidenza dalla critica, che ha rivalutato quest’opera emblematica dell’architettura italiana tra le due guerre. Per la prima volta aperto al pubblico, l’edificio della Centrale termica potrà rivelare le qualità del progetto architettonico e della scelta dei materiali, ma potrà dare anche testimonianza del funzionamento delle caldaie a carbone grazie al sopravvissuto sistema di carelli e tramogge.

Se la zona di Santa Maria Novella, nella cui trasformazione urbanistica si inserisce questo edificio, ci parla di una città storica alle prese con le esigenze del rapido evolversi della vita moderna, non meno significativo nel tessuto storico cittadino è la zona di piazza Savonarola, nata all’indomani delle demolizioni necessarie alla nuova Capitale del Regno. Su Piazza Savonarola si impone la mole della Galleria Rinaldo Carnielo, che custodisce le opere – e verrebbe da dire “la vita” – dello scultore, ma le cui porte non sono più aperte in modo continuativo dal 1989. Costruito negli anni Ottanta dell’Ottocento, fu per lui l’abitazione, lo studio e la galleria; ristrutturato nel 1911, dopo la morte dello scultore (1910), divenne la celebrazione della sua carriera e dei suoi successi artistici, oltre che quasi un’antologia del gusto della scultura ottocentesca, passato poi al Comune di Firenze grazie a un lascito del figlio Enzo Carnielo (1957). È oggi invece per i fiorentini un luogo quasi misterioso. Oggetto di un importante intervento di restauro che ha interessato le coperture e le facciate, all’interno mantiene ancora il fascino del work in progress.

A pochissima distanza, un elegante villino progettato nel 1928 dall’architetto Ugo Giovannozzi come abitazione di Giulio Marchi, fratello di Carlo, accoglie il visitatore in caldi ambienti – dalle camere ai salotti – nei quali si coglie il gusto di chi vi ha vissuto disponendovi dipinti, sculture e oggetti di arti applicate che vanno dal Quattrocento al Novecento. Si tratta della sede della Fondazione Carlo Marchi (Apertura riservata agli iscritti FAI). L’atmosfera sospesa e raffinata degli interni, rimasti inalterati da circa ottant’anni, permette di apprezzare appieno la dimensione intima e domestica che contraddistingue la sede della Fondazione, istituita nel 1983 su volontà testamentaria di Cesare Marchi e intitolata al padre Carlo, attiva nella diffusione della cultura e del civismo tramite pubblicazioni e il sostegno a progetti scolastici e di inclusione sociale. Durante la visita saremo guidati dagli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo scientifico Antonio Gramsci di Firenze e del Liceo Gobetti – Volta di Bagno a Ripoli.

Solo nel secondo fine settimana (24 e 25 ottobre) sarà possibile la “gita fuori porta”, per conoscere il parco della Villa Guicciardini Corsi Salviati, che nella storia dei giardini storici rappresenta un celebre capitolo, per la sua bellezza e come testimonianza delle trasformazioni succedutesi in tre secoli. Il giardino cinquecentesco, annesso alla villa Corsi, viene ampliato tra il Sei ed il Settecento, abbellito da giochi d’acqua, dotato di una grande ragnaia, di un vasto parterre di fiori. Attorno al 1815 il parco si adegua ai gusti romantici con l’introduzione di piante esotiche. All’inizio del Novecento la villa passa al conte Giulio Guicciardini Corsi Salviati, che vi attua uno dei primi restauri nella storia dell’architettura dei giardini. Il parco si trova all’interno di una residenza privata e viene aperto al pubblico eccezionalmente.

Le Giornate FAI di Autunno sono dedicate a Giulia Maria Mozzoni Crespi. È il primo evento nazionale dopo la sua scomparsa dove si esprime la vitalità di tutti i settori della Fondazione, che nonostante il momento di crisi si fa sentire e vedere forte e attiva. Così, come sempre è stata la nostra fondatrice e Presidente onoraria e come ci ha sempre spronato ad essere.

L’accesso ai beni, per garantire il rispetto di tutte le norme sulla sicurezza, sarà consentito solo fino ad esaurimento posti. Si consiglia di prenotarsi sul sito www.giornatefai.it, versando il contributo libero a partire da 3€. Per l’occasione il FAI ha previsto l’iscrizione con quote agevolate: 10€ giovani fino a 25 anni; 29€ iscrizione ordinaria; 50€ iscrizione coppia; 56€ iscrizione famiglia.

La Delegazione FAI di Firenze e il Gruppo FAI Giovani Firenze ringraziano tutti coloro che renderanno possibili queste giornate di apertura, convinti che la divulgazione della conoscenza sia cruciale per la conservazione e la trasmissione dei valori del nostro patrimonio culturale.

Si ringrazia in particolare Comune di Firenze, Società Grandi Stazioni RAIL, RFI e Fondazione FS, Fondazione Carlo Marchi, Villa Guicciardini Corsi Salviati.

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