Firenze, al via il restauro delle cinte trecentesche di San Miniato e San Leonardo
Rinascono le mura dell’Oltrarno e 300 ville, palazzi e monumenti
Tornano all’originario splendore le mura trecentesche dell’Oltrarno erose dalle aggressioni climatiche, mentre parte il piano di recupero per 300 ville e palazzi storici cittadini. La giunta di Palazzo Vecchio, su proposta della vicesindaca Alessia Bettini e dell’assessora ai Lavori pubbici Titta Meucci, ha varato il pacchetto di interventi da 550mila euro per il restauro e risanamento del circuito murario nei tratti di San Miniato e San Leonardo con porte e torri (270mila euro) e l’accordo quadro per gli interventi su palazzi, ville e monumenti cittadini (280mila euro).
Un intervento da migliaia di euro
L’intervento alle mura dell’Oltrarno va ad aggiungersi a quelli già realizzati con il restauro conservativo delle mura della Fortezza da Basso, della Torre della Zecca, delle mura di San Frediano e della Torre di San Niccolò (in corso).
“Andiamo avanti con gli interventi di restauro dell’enorme patrimonio storico e artistico rappresentato dalla cinta muraria della nostra città - hanno detto la vicesindaca Bettini e l’assessora Meucci -: ora è la volta dell’Oltrarno, che vedrà presto tornare ai colori originari le mura di San Miniato e San Leonardo grazie un pacchetto di lavori che completa un progetto complessivo di grande attenzione a questi monumenti cittadini.
Un modo non solo per recuperare il degrado causato dagli agenti climatici ma anche per restituire ai cittadini queste strutture storiche attraverso un percorso di valorizzazione e apertura che vogliamo sempre più rafforzare e integrare. In parallelo, partiranno i lavori su circa 300 ville, monumenti e palazzi storici cittadini per rispondere alle numerose necessità di conservazione degli immobili di competenza comunale”.
Tutti i dettagli
Nel dettaglio, il progetto esecutivo prevede di intervenire sui tratti delle mura di San Miniato e di San Leonardo con lavori di manutenzione, restauro e risanamento conservativo di edifici storici e in particolare i tratti dell’ultima cinta muraria trecentesca con le sue porte e torri. Le strutture presentano infatti situazioni di criticità e degrado dei vari elementi architettonici, causati principalmente dalle variazioni e aggressioni climatiche.
Le fasi di intervento prevedono una campagna di ispezione e una serie di lavori di manutenzioni con la revisione accurata delle strutture in pietra; la rimozione della vegetazione infestante che può minacciare la stabilità delle murature e degli elementi in pietra; la pulitura delle aree ricoperte da graffiti; pulitura delle pareti dei torrioni; la ricostituzione delle aree di muratura che presentano una profonda erosione dei giunti di malta; revisione delle parti superiori delle murature e le mantelline con stuccatura di quelle non più funzionali.
Per quanto riguarda ville e palazzi, obiettivo dell’accordo quadro è quello di rispondere alle numerose necessità conservative degli immobili di competenza comunale nel corso di quest’anno, un patrimonio che complessivamente si aggira su 300 tra palazzi, ville, monumenti.
In concreto le risorse consentiranno di mettere in campo azioni di messa in sicurezza, in particolare di solai e coperture ma anche controsoffitti, capriate, restauro infissi e di rifacimento facciate, in particolare rimozione e rifacimento di intonaco interno o esterno, parti in muratura, pitturazioni varie.
Tra questi interventi il risanamento a porzioni di copertura del teatro della Pergola, la messa in sicurezza di facciate e copertura a villa Stibbert, il ripristino degli intonaci esterni di alcuni tabernacoli ubicati nel centro storico.