Fiera di San Giuseppe: in 15mila a Vernio dalla Toscana e dall'Emilia - IL VIDEO
Sono arrivati in 15 mila ieri a Vernio per la popolarissima Fiera di San Giuseppe, evento di valorizzazione del territorio e dei prodotti dell’intera Val di Bisenzio (e non solo). Molti in auto, dalla Piana fiorentina, dalla provincia e non solo, ma anche dall’Emilia Romagna.
Fiera di San Giuseppe: in 15mila a Vernio
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa edizione, è stata davvero una bella festa e una opportunità per far conoscere le nostre eccellenze ambientali e agroalimentari, significa che questa formula funziona e va rafforzata”, commenta il sindaco Giovanni Morganti, anche a nome degli altri due primi cittadini dei Comuni valbisentini, Primo Bosi e Gugliemo Bongiorno.
L'evento
L’evento è promosso dall’Unione dei Comuni con il patrocinio della Regione Toscana
La Fiera di San Giuseppe, al centro di una impegnativa operazione rilancio partita 15 anni fa, ha quindi raggiunto un bell’obiettivo di affermazione e si caratterizza come uno degli appuntamenti zootecnici più importanti della Toscana. Circa 130 gli espositori di prodotti tipici nel percorso tra San Quirico e Mercatale. Gli oltre 40 allevatori hanno messo in mostra le preziose razze bovine autoctone e poi pecore, asini, cavalli, animali da cortile.
Occasione per valorizzare prodotti locali
La Fiera è stata l’occasione per fare il punto sulla riscossa della Razza Calvana. Grandi protagoniste di questa edizione sono state infatti le quattro razze bovine autoctone della Toscana esposte per la prima volta tutte insieme. Le cosidette razze reliquia - di cui fa parte la Calvana con la Garfagnina, la Pontremolese, e il Mucco pisano - sono inserite in progetti speciali, regionali ed europei, che mirano alla salvaguardia e alla valorizzazione. Di queste iniziative si è parlato nel corso della tavola rotonda che si è svolta nella mattinata in fiera, a cui hanno partecipato esperti e allevatori. La Calvanina in particolare, con la razza pisana e la pontremolese, è inserita in un progetto specifico di salvaguardia della biodiversità, finanziato attraverso il Piano europeo di sviluppo rurale: le tre razze saranno oggetto di studi e indagini accuratissime, a partire dai test dei Dna, analisi genetiche e genomiche.