Vicofaro (Pistoia), tentativo di violenza sessuale: una ragazza salvata da due ospiti del centro
Il giovane liberiano identificato grazie a un selfie che si era scattato con la giovane
Un fatto gravissimo, quello che sarebbe accaduto nel centro gestito da don Massimo Biancalani, a Vicofaro (Pistoia), in un quartiere nel quale le difficoltà di convivenza tra gli oltre cento giovani migranti e i residenti, sono ben note.
Il tentativo di violenza
Nei giorni scorsi, il tentativo di violenza nei confroniti di una ragazza. Lei era a terra, nel giaciglio dove dormiva un altro giovane, 32 anni liberiano, avvolta a una coperta: lui evidentemente stava cercando di violentarla. Le grida della giovane hanno richiamato l'attenzione di altri due ospiti che sono intervenuti. Per tenare di fermare l'aggressore lo hanno minacciato, e lei così è riuscita a scappare.
L'approccio sessuale
Da una prima ricostruzione, grazie anche al racconto reso dalla vittima in fase di denuncia alla polizia, sembra che i due, la ragazza e il giovane liberiano, si fossero incontrati quella sera stessa nella stazione ferroviaria di Montecatini. Lì avrebbero consumato alcolici e marijuana, poi lui l’avrebbe invitata nel posto dove da un mese ha trovato rifugio, il centro di Vicofaro. Lei lo avrebbe seguito, ma a un certo punto lui l’avrebbe aggredita tentando un approccio sessuale.
L'identificazione dell'aggressore
Dopo l’intervento degli altri due ospiti, lei è scappata verso la stazione di Pistoia, dove ha chiamato la polizia ed è stata soccorsa con un’ambulanza. Dopo la dimissione dall’ospedale, la donna è stata accompagnata in Questura dove ha formalizzato la denuncia. Il giovane liberiano è stato identificato anche grazie ad un selfie che i due si erano scattati la sera prima sul cellulare di lei.
La spigazione del parroco
“Stiamo parlando di un soggetto con un grave disturbo psichiatrico. Da noi era rientrato da un mese, dopo aver sostato a Vicofaro prima del Covid. Poi aveva vagato, infine era entrato nel Cpr di Potenza. E infine, una volta uscito da lì, era ritornato da noi”. ha spiegato lo stesso Don Biancalani.