IL CASO

Vertenza Texprint di Prato, gli operai vincono la causa: "Sciopero legittimo. Dipendenti reintegrati"

Gli 11 lavoratori licenziati illegittimamente saranno risarciti dall'azienda. La Texprint risponde: "Accertata assenza sfruttamento"

Vertenza Texprint di Prato, gli operai vincono la causa: "Sciopero legittimo. Dipendenti reintegrati"
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"Vittoria al Tribunale del Lavoro. Vittoria del diritto di sciopero". Con queste parole il Sudd Cobas ha accolto la sentenza emessa mercoledì 30 ottobre dal Tribunale del lavoro di Prato sulla vertenza Texprint. Il sindacato ha esultato per il reintegro di 11 operai licenziati, accusati al tempo di avere bloccato i camion merci in entrata ed uscita dell'azienda. "Invece era sciopero, legittimo esercizio del diritto di sciopero", scrive il Sudd Cobas.

Lo sciopero del 2021

La storia risale a tre anni fa. Nove mesi di proteste dal gennaio 2021, presidi con tende dei lavoratori davanti alla stamperia a conduzione cinese situata in via Sabadell a Prato e momenti di forte tensione. Gli operai protestavano per turni da 12 ore al giorno per 7 giorni, spesso con pagamento a nero e falsi contratti di apprendistato.

Tra gli episodi più tesi e gravi spicca la devastazione del presidio "da un assalto squadrista capitanato dai dirigenti dell'azienda", i quali mandarono "all'ospedale tre operai di cui uno con un braccio rotto", ricorda il sindacato nel suo comunicato. Prato fu teatro di una vera e proprio guerra con sgomberi della polizia, centinaia di uomini delle forze dell'ordine mobilitate per far cessare lo sciopero.

Sudd Cobas esulta

Texprint è ora stata condannata a pagare complessivamente 400mila euro di risarcimenti ad undici operai, più i contributi previdenziali ed assistenziali dalla data del licenziamento fino a quella della reintegra, più le spese legali e processuali. Tutti i contratti di apprendistato sono stati dichiarati illegittimi.

"La presenza delle persone che si frappongono materialmente, ponendosi anche sotto le autovetture, ad ostacolare il transito di mezzi, non può di per sé connotarsi come una condotta disciplinarmente rilevante, in quanto rinvenire in ciò una giusta causa di recesso si tradurrebbe di fatto in uno strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero", riporta la sentenza.

"In questi tre anni alcuni degli operai Texprint sono stati costretti da un licenziamento illegittimo a tornare a lavorare 12x7 in altre fabbriche del supersfruttamento. Altri tre anni della loro vita sono stati rubati da questo sistema e nessun risarcimento glieli potrà restituire. Ma se oggi Prato è un posto un po' migliore è anche grazie agli operai Texprint ed alla loro eroica lotta ed al loro esempio", si conclude il comunicato di Sudd Cobas.

Texprint: "Sistema 12x7 mai esistito"

All'esultanza del sindacato si è però affiancata anche la soddisfazione della stessa azienda di Prato. Il perché? Da una parte è vero che "i licenziamenti sono stati ritenuti illegittimi dal tribunale, dall'altra però è stata anche accertata l'assenza di sfruttamento del lavoro", scrive in una nota la Texprint.

"Dopo anni in cui la Texprint e i suoi dirigenti hanno subito ingiustamente una vera e propria campagna diffamatoria e sono stati sottoposti ad indagine a causa delle dichiarazioni degli ex dipendenti iscritti al Si Cobas – si legge nel comunicato dell'azienda di via Sabadell – il Tribunale di Prato ha riconosciuto che gli ex dipendenti non hanno lavorato un minuto in più rispetto alle ore previste dal contratto e regolarmente retribuite e che, quindi, il sistema paventato del 12x7 (dodici ore di lavoro per sette giorni a settimana) non è mai esistito in Texprint".

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