Vendemmiano caprioli e cinghiali

Il tempo è stato clemente e si prospetta un +25% di produzione per la Vernaccia di San Gimignano. Ungulati permettendo

Vendemmiano caprioli e cinghiali
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Vendemmiano caprioli e cinghiali. E questo il timore degli agricoltori che, comunque, quest'anno, hanno avuto un tempo «amico». Dopo i problemi dello scorso anno, infatti, quest’anno la vendemmia della Vernaccia si preannuncia nella «norma». In questi giorni in molte aziende agricole del territorio è partita la raccolta delle uve e il Consorzio della Vernaccia, come ogni anno, ha tracciato un quadro sulla quantità e sulla qualità.

Gli esperti fiduciosi

E si parla di un +25% di uva rispetto allo scorso anno e di buona la qualità: «Sono state nella norma tutte le fasi vegetative delle viti grazie a un andamento stagionale poco capriccioso – hanno spiegato gli esperti del Consorzio - Abbiamo avuto un vero inverno, partito presto con i mesi di novembre e dicembre freddi e piovosi più della media, un gennaio abbastanza mite e sempre piovoso, a cui è seguito un mese di febbraio decisamente freddo, con due nevicate nell'ultima decade, e un mese di marzo inizialmente molto piovoso e poi di nuovo molto freddo. La primavera è arrivata a metà aprile con un deciso aumento delle temperature e tempo stabile: in vigna inizia una cacciata buona e regolare dei ributti. Il mese di maggio è stato variabile e piuttosto piovoso, con temperature spesso più basse della norma; solo nella terza decade si registra tempo stabile e il rialzo delle temperature, che fanno partire un'ottima fioritura delle viti di Vernaccia di San Gimignano, a cui è seguita un’altrettanto ottima allegagione nella prima decade di giugno, nonostante il tempo si fosse nuovamente fatto variabile. L'alternanza di giornate soleggiate e piovose sono condizioni favorevoli allo sviluppo di focolai di peronospera, che a inizio estate hanno costretto i produttori a interventi superiori alla media, in particolare nelle vigne di Sangiovese. Dal mese di luglio il tempo è diventato stabile e soleggiato, si è registrato solo un temporale a metà mese e poi le temperature sono salite sopra la media. Agosto è proseguito con temperature elevate e qualche temporale che specie nella terza decade sono diventati intensi e frequenti».

Siamo così arrivati a settembre e alla raccolta già iniziata da qualche giorno nelle vigne più esposte e più avanti con la maturazione. Ma c’è una cosa che preoccupa gli esperti e che rischia di macchiare la vendemmia 2018.

Il pericolo ungulati

«La minaccia questa volta non viene dal cielo, ma dalla terra – hanno detto - e ha l'aspetto gentile del capriolo e quello rustico del cinghiale, che amano la dolcezza delle uve mature e che si fanno beffa delle basse recinzioni e dei fili elettrificati, i primi per capacità atletica, i secondi per potenza fisica. I danni da ungulati sono in costante aumento, una vera disgrazia per i produttori che vedono andare in fumo la produzione dei loro vigneti».

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