Uscita permessa ai ragazzi autistici, Bugetti: «Servono regole chiare per tutta la Toscana»
«Ci fa piacere che a Prato questa sia una prassi, ma io sono chiamata ad agire per tutelare tutti i cittadini toscani. Servono regole chiare per tutta la regione. Ho posto l’attenzione su un problema, non vedo come questo possa offendere qualcuno» E per i bambini «Necessarie indicazioni normative precise»
Uscita permessa ai ragazzi autistici, Bugetti: «Servono regole chiare per tutta la Toscana», la risposta al sindaco di Prato Matteo Biffoni.
Uscita permessa ai ragazzi autistici,
In riferimento alla nota inviata questa mattina a proposito di ragazzi autistici o con altre disabilità psichiche e bambini e la possibilità per loro di uscire di casa, con le dovute precauzioni ed evitando assembramenti, durante questa emergenza Covid-19 e alla relativa replica del sindaco Matteo Biffoni, la consigliera regionale Ilaria Bugetti chiarisce quanto segue.
«Ci fa molto piacere che a Prato ci siano dei medici accorti che hanno già previsto per i ragazzi autistici la possibilità di uscire di casa almeno un po’ durante questa emergenza, in accordo con le direttive emanate del Comune. La norma però deve essere chiara per tutti i cittadini della Toscana, territorio che nella sua interezza rappresento in consiglio regionale, e non solo per Prato e per quei casi in cui ci siano medici attenti a questa problematica. La mia nota su questo punto mi sembrava molto chiara: ci vogliono regole univoche e non fraintendibili a livello regionale ed è necessario che tutti i cittadini toscani, molti dei quali sappiamo essere in difficoltà su questo fronte dato che ci arrivano sollecitazioni in tal senso, ne siano informati. Il problema è reale e sentito, e non comprendo come l’attenzione che ho posto sulla questione abbia potuto offendere qualcuno».
«Sul tema dei bambini mi preme invece chiarire che non ho chiesto nella maniera più assoluta che vengano riaperti giardini e parchi – aggiunge Bugetti –. Quel che ho chiesto è che a livello regionale sia fatta invece chiarezza attraverso delle regole precise, che vengano diffuse e comunicate chiaramente, su come i genitori possano comportarsi in questo momento relativamente alla possibilità di portare fuori i propri figli, in prossimità della propria abitazione e in maniera ovviamente compatibile con le misure di contenimento del contagio. Si tratta di indicazioni che a livello normativo non sono comunicate chiaramente, come ha sottolineato anche la Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Toscana Camilla Bianchi in un appello di ieri, in cui ha messo in evidenza la mancanza di campagne mirate per l’infanzia e l’adolescenza. Cosa che, ce lo confermano le sollecitazioni che ci arrivano dai cittadini di tutta la Toscana, provoca confusione, disorientamento e ulteriori difficoltà alle famiglie in un momento già di per sé molto complesso».