Urologia in 3D per tumore al rene. Primo intervento al Santa Maria Annunziata
Urologia innovativa. Primo intervento laparoscopico in 3D al Santa Maria Annunziata. Il Sindaco: " professionalità e investimenti in campo tecnologico per un ospedale di alta qualità".
Urologia in 3D per tumore al rene
All’ospedale Santa Maria Annunziata è stato eseguito il primo intervento di nefrouretercotomia laparoscopica con tecnica 3D. Il paziente presentava un tumore al rene che è stato trattato con l’innovativa tecnologia che offre performance simili a quella robotica: migliore visione e profondità dei dettagli anatomici al fine di eliminare radicalmente la malattia tumorale da un lato e dall’altro di ridurre il più possibile le complicanze.
L’intervento è stato realizzato nell’ambito della struttura complessa di urologia diretta dal dottor Niceta Stomaci afferente al dipartimento delle specialistiche chirurgiche di cui e direttore il dottor Stefano Michelagnoli che si è complimentato con l’équipe.
Il commento del Sindaco
Grande soddisfazione da parte del sindaco di Bagno a Ripoli.
"Professionalità e investimenti in campo tecnologico contribuiscono a rendere il nostro ospedale un importante punto di riferimento che a breve grazie all'impegno di Regione e ASL - ha detto Francesco Casini - avrà anche una struttura all'altezza delle prestazioni, dei servizi erogati e degli operatori sanitari".
Un salto tecnologico notevole
A dare notizia dell’intervento è stato il dottor Andrea Gavazzi che lo ha eseguito come primo operatore insieme al dottor Tommaso Jaeger. In sala erano presenti la dottoressa Maria Beatrice Padelletti, anestesista, e gli infermieri Paola Frappi, Carlo Romano, Massimiliano Vitellaro oltre al caposala del comparto operatorio Enrico Pelo.
“Con il nuovo macchinario, e quindi con il passaggio dallo schermo bidimensionale a quello in 3D – ha spiegato il dottor Gavazzi - possiamo finalmente vedere la realtà del campo chirurgico in cui operiamo aumentando così lo standard qualitativo che offriamo ai nostri pazienti”.
Con la nuova apparecchiatura il salto tecnologico è stato notevole perché permette una maggiore precisione negli interventi sui reni per patologie oncologiche; in prospettiva, l’utilizzo potrà estendersi anche al trattamento di altre patologie sempre in ambito urologico.
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