Situazione difficile

Un altro rogo all'ex mobilificio Becagli. E' (di nuovo) doloso

E' il terzo incendio in pochi giorni

Un altro rogo all'ex mobilificio Becagli. E' (di nuovo) doloso
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Le fiamme stanno continuando a mangiare i quintali di rifiuti che abitano l'ex mobilificio Becagli in via Fanfani a Firenze. Da ieri, venerdì 21 luglio, i vigili del fuoco stanno lavorando per spegnere nuovamente le fiamme.

Operazioni complesse che consistono nello smassamento e di spegnimento delle masserizie e dei rifiuti abbandonati nell’area della fabbrica dismessa. Tre gli incendi. Era il 14 luglio quando è scattato il primo allarme. Poi di nuovo il 17 e ieri, 21 luglio 2023. Tutti e tre sono dolosi.

La situazione al momento è sotto controllo. Dal Comando di Pistoia è stato inviato il robot "tripper", che permette di potersi avvicinare alle fiamme, senza alcun rischio per gli operatori dei vigili del fuoco, ed erogare acqua tramite una lancia e consente di operare maniera incisiva sullo spegnimento, garantendo la sicurezza dal rischio di cedimento strutturale dovuto al calore dell'edificio.

Sul posto 3 autobotti, 2 squadre e il personale NBCR (nucleare - biologico - chimico – radiologico).

Resta però l'emergenza. Intanto, Arpat ha escluso rischi per la salute della popolazione, che richiedano provvedimenti da parte delle autorità.

Quanto invece al rischio di contaminazione derivante dai fumi dell’incendio, "non c'è la possibilità che le deposizioni dei fumi possano aver prodotto una contaminazione significativa del suolo o di specchi d’acqua", aveva assicurato Arpat.

Vista l'emergenza, la questione è diventata anche politica. Infatti, Marco Landi, portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, ha annunciato una interrogazione urgente alla Giunta.

«La situazione della ex fabbrica Becagli è allo stesso tempo una bomba ecologica, un’emergenza sociale e di sicurezza – ha fatto sapere – uno scenario inaccettabile. Inaccettabile il silenzio assordante da parte del Comune e delle istituzioni regionali. A distanza di pochi giorni dai due incendi i cumuli enormi di rifiuti di natura incerta sono ancora lì, in parte arsi, in parte a rischio di nuovi incendi.

Nel frattempo molti tra coloro che ci abitavano sono tornati a dormire lì, tra bombole del gas e attacchi alla luce di fortuna. Chi ha responsabilità ha il dovere di fare chiarezza e intervenire. E visto che non lo fanno di loro spontanea iniziativa, lo facciano rispondendo alla mia interrogazione».

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