Truffa bonus facciate a Pisa, ditta incassa oltre 500mila euro senza fare i lavori
I malcapitati condomini hanno versato all’impresa una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo
Un complesso schema fraudolento riguardante i cosiddetti "bonus facciate" perpetrato dal titolare di un'impresa e il suo commercialista. Alla base un giro di fatture false, per un totale di 506mila di crediti d'imposta ottenuti senza effettuare i lavori previsti.
L'indagine e il conseguente sequestro sono scattatati dopo la denuncia presentata da una cliente di un soggetto giuridico (Srl) di Pisa operante nel settore dell’edilizia.
Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
L'inchiesta
Le attività investigative hanno consentito di individuare lo schema ideato dagli indagati, basato su duplicazioni del credito sul "cassetto fiscale" del denunciante e altri soggetti a fronte di singole operazioni commerciali. Nello specifico, all’emissione della fattura relativa all’esecuzione dei lavori - dalla quale sono stati generati crediti d’imposta – è seguita l’emissione di note di credito in rettifica, all’insaputa dei clienti, volte a stornare soltanto dal punto di vista fiscale il credito, attribuendo all’operazione una parvenza di neutralità.
In un secondo momento, con un’altra ma identica fattura per la medesima prestazione nei confronti dello stesso cliente e di pari importo, sono stati generati ulteriori crediti di imposta, senza procedere allo storno in rettifica dei crediti indebitamente maturati. In aggiunta, ulteriori accertamenti effettuati dai finanzieri hanno consentito di riscontrare per i due immobili oggetto dei presunti interventi operati, in provincia di Pisa e Lucca, che i lavori sono stati eseguiti in minima parte o per importi nettamente inferiori da parte della Srl pisana. I Finanzieri hanno passato a setaccio la documentazione contrattuale, eseguendo mirate acquisizioni e approfondite analisi documentali, nonché accurate audizioni e specifici sopralluoghi su tutto il territorio pisano, ove erano ubicati i cantieri.
Grossi incassi senza lavori
I malcapitati condomini occupanti i due immobili, non solo hanno assistito alla mancata esecuzione dei lavori, ma hanno anche versato all’impresa una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo per l’effettuazione della ristrutturazione. Grazie all’emissione di fatture con sconto del 90%, la società avrebbe conseguito ingenti contributi indebiti sotto forma di crediti d’imposta, senza mai effettuare i corrispondenti lavori.
Grazie al sequestro, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, per 506 mila euro, è stata impedita l'introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta indebiti, tra l’altro, utilizzabili in compensazione con debiti tributari o cedibili a terzi; il sequestro ha interessato direttamente il “cassetto fiscale” dell’impresa pisana, con il congelamento e successivo sequestro dei crediti d’imposta.