Toscana in ginocchio e nel fango: sette vittime e un disperso
Rimangono senza corrente 1700 utenze. Intanto l'appello agli istituti bancari per sospendere i mutui
Si continua a spalare fango in Toscana. Campi Bisenzio (Firenze), Quarrata (Pistoia), Figline (Prato), Bagnolo (Prato), Cerreto Guidi (Firenze) sono solo alcune delle città sommerse dall'acqua. Intere famiglie isolate. Ore lunghissime che hanno visto oltre 5000 interventi di tutto il sistema dei soccorsi e assistenza per risolvere le criticità.
Sette le vittime, mentre ancora continuano le ricerche per un disperso nella provincia di Prato.
Ancora un disperso
Continuano le ricerche di un 84enne di cui si sono perse le tracce dopo l'alluvione di giovedì scorso, 2 novembre 2023. L'auto dell'uomo è stata trovata accartocciata nel pomeriggio di venerdì in un terreno alluvionato, vicino alla zona di Galciana nel comune di Prato. Dell'uomo, però, nessuna traccia. Le ricerche, senza esito, dei vigili del fuoco sono proseguite anche ieri, domenica 7 novembre 2023, con la verifica in una griglia di scarico.
Alcune strade sono inaccessibili, riaperta la Fipili
Stanno progressivamente riaprendo le strade chiuse in queste ore per allagamenti, frane o alberi caduti. Fondamentale il lavoro di tutti i volontari. Mentre è stata riaperta la FI-PI-LI in entrambe le direzioni nel tratto interrotto e sono in corso le operazioni per riaprire due corsie per senso di marcia in giornata nel tratto dell'interporto.
Quanto ai collegamenti Prato-Vernio c'è un continuo monitoraggio per garantire il flusso con gli autobus sostitutivi. Completati nella notte, invece, i lavori nella zona di Santa Lucia sopra Prato per impianto sostitutivo acqua potabile, alcune difficoltà in alcune frazioni collinari di Quarrata e Cantagallo.
Famiglie senza corrente
Rimangono senza corrente 1700 utenze, ieri (domenica 5 novembre 2023) erano circa 48.000. Riaperto e pienamente operativo anche il pronto soccorso dell'ospedale di Prato.
A Campi Bisenzio la situazione rimane ancora critica. I tecnici Enel hanno lavorato fino a notte tarda alimentando tutte le cabine. Momenti di commozione quando l'ultima accensione con gruppo da 1000 kVA è stata accompagnata da un grande applauso della popolazione.
Una colonna di solidarietà
Tanti, tantissimi i volontari che in queste ore stanno lavorando in tutte le zone alluvionate. A dare supporto anche le Colonne Mobili del Lazio, Valle d’Aosta, Lombardia, Puglia, Calabria, Marche, Umbria, Piemonte, Misericordie, ANPAS Nazionale, SNE, CRI Nazionale, ANA Nazionale.
Giani commissario per l'emergenza
"Il Governo mi ha nominato Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi calamitosi. Massimo impegno per risollevarci, tutti insieme: famiglie, imprese e istituzioni. Forza Toscana!". Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Appello agli istituti di credito
“Incomincia ad essere forte la richiesta di chiarezza sulle procedure per ottenere rimborsi ed avere una compensazione dei danni subiti – ha detto il presidente Giani - Danni che ad oggi quantifico in almeno cinquecento milioni di euro, tra pubblico e privato, in un’area della Toscana, come quella tra Firenze, Prato e Pistoia, che è tra le più laboriosa, densa di piccole e medie imprese, con case che si alternano ad aziende e capannoni”.
Per questo Giani fa un appello agli istituti bancari:
“In questo momento c’è bisogno di grande tolleranza e supporto. Dobbiamo studiare – spiega - modi per sospendere i mutui: tanti me lo hanno chiesto. Studiamo anche un modo per fermare la concentrazione di bollette: chiederò una sospensione per gli alluvionati. Cerchiamo infine di portare aiuto anche con il microcredito, attraverso piccoli prestiti, perché possa mettersi subito in moto un circuito dell’economia della ricostruzione”.
Finita l’emergenza, adesso è la fase che anticipa la ripartenza
“Anche la Regione farà la sua parte. C’è disagio tra le gente - annota – ma anche voglia di lottare e la situazione della viabilità sta migliorando: quelle interrotte o che rendono impossibili arrivare alle case delle persone sono davvero poche a questo punto”.
L’emergenza in questo momento diventa altro
L'altra emergenza adesso sono i fanghi da rimuovere e i rifiuti da portare via.
“Sui fanghi - spiega l’assessora Monia Monni - adotteremo la strategia già messa in campo di recente in Emilia Romagna, con cui siamo in contatto. Stiamo lavorando ad un accordo quadro con gli spurghisti che decideranno di aderire. Ci saranno tariffe orarie concordate e l’accordo permettterà ad Alia, il gestore dei rifiuti che lo firmerà, di programmare le priorità degli interventi da eseguire, prima fra tutte far tornare le fogne a ricevere”.
“Ma dobbiamo bloccare – ammonisce l’assessora – anche le speculazioni, già in atto. Ci sono spurghisti che hanno chiesto fino a 10 mila euro per liberare le cantine di casa. E’ intollerabile. L’accordo che formalizzeremo nei prossimi giorni servirà anche a regolare i prezzi”.
Altra emergenza è quella dei rifiuti. Si stanno accatastando e sono sempre più numerosi.
“Sono già piene - racconta Monni - alcune aree di stoccaggio individuate dai Comuni e un referente di Alia sarà presente nella sala operativa della Protezione civile per coordinarsi al meglio”.
Il presidente Giani ha già firmato l’ordinanza che equipara i rifiuti speciali a quelli urbani. Gli operatori lavoreranno prevalentemente di notte, per complicare di meno la viabilità.
“Non riusciremo però a togliere tutti i rifiuti in un tempo brevissimo – avverte Monni - Solo per i rifiuti urbani si parla al momento di almeno 150 mila tonnellate, che è una cifra astronomica”.