Tassista aggredito alle Cascine: "Ho avuto tanta paura"
In due hanno cercato di rubargli il portafogli. Poi, nel cercare di scappare lo schianto con l'auto
"Da quindici anni guido il taxi di notte e, fino a oggi, non avevo mai subito aggressioni". Lo dice con tanta amarezza il tassista aggredito all'alba di mercoledì 31 gennaio 2024 alle Cascine. Tanta la paura. Poi la corsa per scappare e lo schianto con la sua ToyotaRav4 contro un albero.
E' il riassunto di una storia triste, che per l'ennesima volta, racconta una zona, come quella delle Cascine, che è diventata ormai terra di nessuno. Secondo quanto raccontato dall'autista due ragazzi si sarebbero avvicinato al veicolo. Inizialmente sembrava che volessero delle informazioni, poi l'aggressione.
Il conducente ha capito il pericolo e ha messo in moto l'auto.
"Avevano un coltello in mano", ha raccontato. Gli aggressori infatti erano in due. Hanno cercato di inseguirlo, fino allo schianto. Infatti, nel cercare di mettersi in salvo il tassista ha perso il controllo dell'auto, finendo la corsa contro un palo della luce.
"Poi mi hanno raggiunto e minacciando hanno cercato di prendere il portafoglio". A farli scappare è stato un collega dell'uomo, che vedendo la scena ha azionato il clacson.
L’autista ha riportato qualche contusione ed è andato in ospedale, rimediando cinque i giorni di prognosi. Ma il ricordo di quei momenti, dice, «rimarrà indelebile».
Tassisti ricevuti a Palazzo Vecchio
Dopo l’aggressione della notte scorsa ad un tassista alle Cascine, gli assessori alla sicurezza e alle attività produttive Benedetta Albanese e Giovanni Bettarini hanno ricevuto la vittima dell'aggressione e una delegazione di tassisti in presidio sotto Palazzo Vecchio.
"Abbiamo espresso vicinanza alla vittima e la ferma volontà dell’Amministrazione a fare il possibile per quanto di propria competenza per garantire la sicurezza ai cittadini e ai lavoratori della città".
La rabbia dei tassisti
"Alle Cascine c'è un problema sicurezza, ormai è evidente, ma non è purtroppo di immediata soluzione e non è locale. Si deve guardare ben più alto, a chi ha a che fare con le politiche di accoglienza indiscriminate. Non è un pregiudizio razziale o etnico. Semplicemente le persone non possono stare senza lavorare. Chi non lavora e non guadagna delinque e ciò porta i cittadini ad avere paura e, questo sì, a generare forme di razzismo". Così Claudio Giudici, presidente 4390 Taxi Firenze e presidente nazionale Uritaxi.
"Alla Cascine, nello specifico, c'è bisogno di un presidio costante di cui si dovrebbe far carico probabilmente anche il governo nazionale", ha aggiunto Giudici.
"Il nostro collega è stato fortunato e non sarebbe qui a raccontarci i fatti se non fosse sopraggiunto nel frattempo un altro collega, inducendo alla fuga i balordi".