Studente pratese di buona famiglia spacciava ai coetanei della provincia
E' stato scoperto grazie alle indagini dei carabinieri della stazione di Vaiano.
Studente pratese di buona famiglia spacciava ai coetanei della provincia: le indagini e le perquisizioni dei carabinieri di Vaiano.
Studente pratese di buona famiglia spacciava ai coetanei della provincia
Un giovane da poco maggiorenne, di buona famiglia e studente, ma che spacciava ai giovani pratesi. Ieri, 26.10.2018, alle ore 07.00, i carabinieri della Stazione di Vaiano eseguivano in Prato una perquisizione delegata dall’AG di Prato per la ricerca di sostanze stupefacenti detenute ai fini di spaccio a carico di un giovane da poco maggiorenne, di buona ed agiata famiglia, celibe studente. Il Procedimento penale scaturiva da attività di indagine svolta di iniziativa dai carabinieri del piccolo Centro della Provincia di Prato che portava a raccogliere a carico del ragazzo concreti elementi di reità in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana in danno di alcuni giovani del paese.
Durante la perquisizione domiciliare veniva rinvenuta nella disponibilità dell’indagato sostanza stupefacente del tipo hashish in parte già confezionata in dosi, per un totale di circa 150 grammi, vario materiale atto al confezionamento dello stupefacente, un bilancino di precisione digitale nonché la somma in contanti pari a circa 1.600 euro composta da banconote di vario taglio e considerata come provento dell’attività di spaccio e, sulla base di questo quadro probatorio, la persona veniva tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Vivere in centro e spacciare in periferia ma questa attività non è passata inosservata ai Carabinieri della Stazione di Vaiano a cui è affidata una porzione di territorio nazionale per la quale svolgono una diuturna opera di vigilanza e controllo a difesa dell’ordine e della pubblica sicurezza.
Qui un'altra attività dei carabinieri della stazione di Vaiano che è servita ad assicurare alla giustizia dei malfattori che si fingevano forze dell'ordine.