scudo verde

Stop ai veicoli euro 5 a Firenze, ma il blocco slitta

Si partirà dai veicoli più vecchi. Intanto Regione e Comune stanno lavorando per un protocollo d'intesa

Stop ai veicoli euro 5 a Firenze, ma il blocco slitta
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Stop ai veicoli diesel euro 5. E la deadline è fissata il 24 aprile prossimo. O meglio, dovrebbe essere così. Il condizionale è d'obbligo visto che Regione e Comune stanno cercando di trovare un accordo. Un protocollo d'intesa, come era stato spiegato già qualche settimana fa.

«Il Comune di Firenze ribadisce la volontà di puntare su una mobilità sempre più ecosostenibile in grado di migliorare la nostra qualità dell'aria riducendo l'impatto ambientale dei gas di scarico dei mezzi più inquinanti». Queste le intenzioni della Giunta Nardella.

Nardella ha ribadito che nei prossimi mesi scatterà la prima fase dello Scudo verde che non prevede alcun pedaggio. Sarà soltanto di monitoraggio dei flussi dei veicoli in ingresso e uscita dalla città di Firenze. Un monitoraggio che sarà non solo quantitativo ma qualitativo in modo da consentire l’individuazione delle tipologie dei veicoli e del loro contributo all’inquinamento.

La seconda fase entrerà in funzione non prima del 2025 con modalità ancora da decidere insieme, come ha sottolineato il sindaco Nardella, e andrà di pari passo con la realizzazione di tutti i vari capitoli del Pums (Piano Urbano mobilità sostenibile) come trasporto pubblico, tramvie, parcheggi scambiatori, potenziamento del trasporto ferroviario.

Ma niente allarmismi

«Il nostro obiettivo è evitare blocchi improvvisi e totali dal 24 aprile. L'assessorato all’Ambiente è al lavoro in queste ore e in costante contatto con gli uffici della Regione per definire il protocollo che stabilirà le modalità» con cui rispettare le indicazioni contenute nella delibera regionale, hanno detto da Palazzo Vecchio, Dario Nardella e l'assessore all'Ambiente, Andrea Giorgio.

Prosegue, quindi, il lavoro. L'obiettivo, come detto, è trovare delle misure - senza creare disagi -  per il miglioramento della qualità dell’aria, con riferimento alle emissioni di biossido di azoto (NO2).

La delibera della Giunta regionale

Con la delibera recentemente approvata dalla Giunta regionale si è formalizzato l'avvio del percorso per la definizione di un protocollo d'intesa tra Regione Toscana e Comune di Firenze per individuare una serie di azioni virtuose sul fronte della mobilità pubblica e privata e mettere in campo un piano di controlli che consentirà di rinviare il previsto e annunciato stop ai veicoli diesel euro 5, secondo un diverso cronoprogramma a livelli crescenti di divieti, definito anche attraverso il coinvolgimento dell’Agenzia di Protezione Ambientale (ARPAT).

«Quello della qualità dell’aria - aveva spiegato allora, l’assessore all'Ambiente Monia Monni - è un problema ambientale, ma anche di salute e per questo non può essere sottovalutato in alcun modo. L'obiettivo condiviso è mettere in campo tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute delle cittadine e dei cittadini, con attenzione alla minimizzazione dell'impatto sociale.

Il lavoro di questi giorni, oltre alla definizione di un protocollo tra Regione e Comune per individuare misure e tempistiche, è orientato a far arrivare quanto prima i 10 milioni di risorse ministeriali che ci consentiranno di aiutare concretamente il Comune di Firenze nella realizzazione di importanti interventi sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità sostenibile, nonché sostenere le cittadine e i cittadini con l’attivazione di importanti incentivi all’acquisto di vetture più efficienti. Eventuali divieti per gli euro 5 riguarderanno aree limitate del comune, dal lunedi al venerdi, dalle 8.30 alle 18.30».

«Siamo al lavoro con la Regione - dichiara l'assessore all'ambiente di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio - per definire in queste settimane, prima del 24 aprile, un protocollo che consenta di posticipare il termine di introduzione dei divieti, intervenendo da un lato per il miglioramento dei dati sulla qualità dell’aria - che è una priorità per la salute delle persone.

E questo con strumenti di controllo e azioni che non ricadano sui cittadini come la sostituzione della flotta dei bus extraurbani, dall’altro definendo un cronoprogramma graduale di introduzione di eventuali nuove limitazioni accompagnate da incentivi ad hoc per le imprese e i cittadini, come ad esempio sul trasporto pubblico locale e sostituzione veicoli, che si aggiungano a quelli già messi in campo dall’Amministrazione Comunale per l'acquisto di veicoli ecologici a basso impatto ambientale e che hanno reso più conveniente, soprattutto per le fasce di reddito medio basse, la sostituzione delle macchine termiche con modelli di ultima generazione»

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