botta e risposta

Squadra nigeriana lascia Viareggio Cup: "Siamo stati fatti fuori perché siamo neri"

Accuse rispedite al mittente dal presidente del Cgc Viareggio Alessandro Palagi

Squadra nigeriana lascia Viareggio Cup: "Siamo stati fatti fuori perché siamo neri"
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«Lasciamo questa competizione con la convinzione che tutte le decisioni contro di noi siano legate al fatto che siamo neri». Così Ladegbuwa, società nigeriana che a pochi minuti dalla fine del match contro la Rappresentativa Serie D ha lasciato il campo del Viareggio cup.

«L'Europa è razzista», hanno detto dopo la partita giocata in inferiorità numerica a causa di tre espulsioni. Insomma, secondo la formazione nigeriana lo sfortunato destino del match sarebbe stato deciso a causa del colore della pelle dei calciatori del Ladegbuwa. Accuse pesanti.

Dichiarazioni choc in un lungo comunicato della formazione nigeriana

«Se abbiamo fatto uscire i ragazzi dal campo è perché dovevamo proteggerli dalle offese che stavano ricevendo sia sul terreno di gioco che sugli spalti. L’arbitro non ha punito i continui brutti falli degli avversari, sventolando contro di noi 3 cartellini rossi che hanno assicurato la vittoria alla Rappresentativa Serie D.

Lasciamo questa competizione con la convinzione che tutte le decisioni contro di noi siano legate al fatto che siamo neri. I nostri ragazzi fra i 16 e i 18 anni sono arrivati qui con la speranza di poter mostrare le loro qualità e invece torneranno a casa sapendo che l’Europa è ancora razzista, che tutto questo è successo a causa del colore della loro pelle.

Chiediamo agli organizzatori delle scuse ufficiali e la possibilità di ripetere la partita in campo neutro e con un arbitro corretto. I nostri calciatori non possono approcciarsi alla vita adulta pensando che barare sia giusto».

Accuse rispedite al mittente

Ma le scuse non sono arrivate. Anzi, le accuse sono state rispedite al mittente dal presidente del Cgc Viareggio Alessandro Palagi.

«Il no al razzismo è il nostro credo quotidiano – ha detto il massimo dirigente della società organizzatrice del torneo -. Non è solo uno slogan di facciata, lo dimostra la nostra storia. Crediamo altresì che il rispetto nei confronti delle istituzioni calcistiche sia presupposto fondamentale per il buon andamento delle partite di calcio e della manifestazione. Ribadisco che in campo certi comportamenti non sono giustificabili in nessun modo. Ritengo quindi che ci debba essere una profonda riflessione da parte di chi ha voluto “sparare” sulla manifestazione in maniera gratuita».

Palagi ha anche ricordato due aspetti molto importanti:

«Un’altra formazione nigeriana, il Mavlon, che prende parte al torneo, è approdata con merito agli ottavi di finale e un anno fa, sempre una squadra proveniente dalla Nigeria, l’Alex Transfiguration, con la forza del calcio giocato e con un comportamento irreprensibile dentro e fuori dal campo raggiunse con pieno merito la finale, perdendo con il Sassuolo solo ai calci di rigore, Non solo: due giocatori dell’Alex Transfiguration sono stati premiati quale migliore giocatore del torneo, trofeo “Golden Boy”, e migliore difensore, trofeo ‘Mauro Bellugi'».

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