Sfruttamento, dopo le sprangate arrivano i contratti regolari. Intanto si cerca l'accordo per una task force per i controlli
La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, chiama in causa direttamente il Governo chiedendo più personale affinché i controlli siano sistematici e non più sporadici
Contratti di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Turni di otto ore, cinque giorni a settimana. Si risolve coì la vertenza sindacale, a due settimane dall’inizio dello sciopero davanti alla "Confezioni Lin Weidong", a Seano . Qui gli operai hanno continuato nel loro obiettivo, nonostante le minacce e l'aggressione a colpi di spranghe la sera dell'8 ottobre scorso.
"La lotta operaia è più forte delle loro sprangate"
"Firmato l'accordo "8x5" alla Confezioni Lin Weidong - fanno sapere da Sudd Cobas - Via i part-time, i finti apprendistati ed il lavoro grigio. Contratti indeterminati e full-time per tutti. Vince lo sciopero, vincono gli operai, vince la solidarietà attiva di un territorio.
L'impossibile è diventato possibile, un'altra volta - dicono ancora - Otto fabbriche sotto i 15 dipendenti, otto scioperi, quattordici giorni di picchetti e mobilitazione 24h, otto vittorie. Avevamo detto "sindacalizzare l'insindacalizzabile" e lo abbiamo fatto. Ogni vittoria andrà difesa. Torneranno all'attacco con armi nuove. C'eravamo, ci siamo e ci saremo".
Intanto, nel distretto pratese qualcosa è già cambiato per sempre. Soprattutto la manifestazione e la partecipazione delle sigle sindacati insieme a quelle autonome.
"Non solo per chi ha ottenuto il diritto alla vita oltre la fabbrica - aggiungono da Sudd Cobas - ma perché nessuno sfruttatore potrà più pensare "non qui, non da me". E nessuno sfruttato dovrà più pensare di essere condannato ad essere da solo".
Un accordo col Governo per una task force
"Prato è una realtà estremamente complessa, crocevia di flussi migratori affaristi e criminali". Parola del procuratore della città laniera Luca Tescaroli, che aggiunge anche i numeri per fissare meglio i punti di una città complessa con 15mila cinesi “sommersi”, quelli senza permesso di soggiorno.
Gli invisibili per lo Stato e coloro che spesso sono sfruttati come ci racconta la cronaca degli ultimi giorni con i cittadini orientali che venivano pagati a 13 centesimi per ogni capo di abbigliamento confezionato, sette giorni su sette e lavorando 14 ore al giorno.
E senza voltarsi dall’altra parte, si cercano risposte e soluzioni di un problema che ha radici lontane.
Ci prova la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, chiamando in causa direttamente il governo, chiedendo una task force con Comune di Prato e l’Esecutivo per contrastare l’illegalità nel distretto cinese.
E da Roma qualche spiraglio di luce arriva. Tenue, al momento visto che si parla solo di rumors e di contatti ufficiosi.
Ma l’accordo prevedrebbe un aumento degli ispettori del lavoro da affiancare a vigili e ispettori dell’Asl. L’obiettivo e l’auspicio è rendere sistematici e quotidiani controlli e ispezioni, che fino ad ora sono solo sporadici. E il motivo è presto detto: la mancanza di personale.
Un cane che si morde la coda, quindi, per rispondere a un buco nero per cui si è fatto a lungo finta di niente, con interventi saltuari, ma senza che si pensasse ad una soluzione a lungo termine.
Intanto, l'appuntamento del sindacato Sudd Cobas è a Firenze, in via Tornabuoni, nel cuore dello shopping di lusso. Per pretendere il ricollocamento dei lavoratori di Campi Bisenzio nelle filiere Montblanc.