Sfregiato al volto per un regolamento di conti, arrestati a Calenzano i responsabili
Tre giovani marocchini sono stati arrestati questa mattina per aver picchiato e sfregiato un loro connazionale. I fatti, avvenuti a Mezzana, risalgono al mese scorso.
Sfregiato al volto per un regolamento di conti, arrestati a Calenzano i responsabili
Uno sfregio sul volto in pieno giorno il marchio d'infamia per essere stato "inaffidabile" ovvero non aver pagato una partita di droga ed per essersi intromesso in una zona di spaccio gestita da altri. I poliziotti della squadra mobile di Prato hanno rintracciato e arrestato a Calenzano tre giovani marocchini presunti autori della violenta aggressione, avvenuta in Via viottolo di Mezzana lo scorso 25 marzo, ai danni di un connazionale trentenne. Stando alle ricostruzioni degli investigatori la vittima, anch'essa appartenente al mondo dello spaccio, prima di essere sfregiata sarebbe stata inseguita da due auto, bloccata e in seguito picchiata con un gancio da traino.
Regolamento di conti
Il volto, gravemente compromesso dalle ferite inferte con un taglierino, presentava tagli su entrambi i lati del volto dalla nuca fino alla guancia. All'origine del gesto un regolamento di conti nell'ambito del commercio illegale di cocaina e hashish tra Prato, Campi Bisenzio e Calenzano. Un gesto premeditato e architettato con il preciso intento di voler arrecare un danno irreversibile alla vittima e quindi renderla riconoscibile come "cattivo pagatore" all'interno del giro malavitoso. Il procuratore Giuseppe Nicolosi, durante la conferenza stampa in Tribunale, ha ribadito come questa rappresenti una condotta riconducibile alla subcultura criminale araba tanto che la vittima avrebbe detto ai sanitari che così sarà impossibile per lui trovare una moglie.
La perquisizione
I poliziotti della squadra mobile diretti dal vice questore aggiunto Alessandro Gallo e seguiti dal procuratore Lorenzo Gestri, nelle prime ore della mattinata, hanno perquisito l'abitazione (affittata in nero) dei tre marocchini rinvenendo all'interno un gancio da traino e un taglierino -riconducibili all'aggressione-, un'ingente quantità di denaro in contante -circa 10 mila euro- e un modico quantitativo di stupefacente. Dei tre giovani sottoposti a misura cautelare in carcere due hanno precedenti penali per aggressione, spaccio e resistenza al pubblico ufficiale mentre il terzo, incensurato, risulta privo di permesso di soggiorno. I tre di età compresa tra i 28 e i 34 anni rischiano adesso da 8 a 14 anni di carcere in seguito ad una legge, la n.583 bis del codice penale, pensata per contrastare reati di volticidio e introdotta per la tutela delle donne vittime di aggressioni con l'acido.