Scoperta un’auto imbottita con 55 kg di hashish: la Polizia di Stato arresta corriere della droga
Ad attirare l’attenzione di due Ispettori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile è stata una vecchia Mercedes nera con targa spagnola
Ben 55 chili di hashish nascosti tra le lamiere di una vecchia Mercedes nera: è quanto scoperto ieri mattina dalla Polizia di Stato nel corso dei controlli straordinari coordinati in tutta la provincia dal Questore Maurizio Auriemma.
Scoperta un’auto imbottita con 55 kg di hashish: la Polizia di Stato arresta corriere della droga
Nell’ultima settimana, in linea con le direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, le volanti della Questura e dei Commissariati cittadini hanno pattugliato incessantemente il territorio fiorentino insieme al Reparto Prevenzione Crimine Toscana, agli agenti della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura, ai militari dell’Arma dei Carabinieri, a quelli della Guardia di Finanza e agli agenti della Polizia Municipale di Firenze, accompagnate anche dalle relative unità cinofile antidroga.
Al loro fianco anche l’Ispettorato del Lavoro per verificare il rispetto delle specifiche normative di settore da parte degli esercizi pubblici, a tutela sia dei consumatori che dei loro dipendenti.
Oltre venti le verifiche
Nello specifico sono state effettuate una ventina di verifiche, tra bar, pub, ristoranti e locali, a seguito delle quali sono emerse violazioni di legge in un paio di attività fiorentine dove, in un caso è stato scoperto un lavoratore irregolare nella zona di San Lorenzo.
Già nelle scorse settimane queste attività avevano portato a importanti risultati operativi sotto il profilo della sicurezza, del contrasto al degrado urbano oltre al fenomeno dello spaccio soprattutto ai giovani su piazza.
Negli ultimi 15 giorni i sequestri di hashish, marijuana e cocaina effettuati dalle Forze di Polizia hanno finito per mandare in fumo potenziali utili sul mercato illecito degli stupefacenti per oltre seicentomila euro.
Mentre gli inconfondibili mezzi con lampeggianti blu hanno visibilmente battuto le strade del capoluogo toscano, identificando in una sola settimana oltre 1000 persone, le auto e le moto civetta delle Forze di Polizia hanno lavorato su un fronte parallelo.
Così, ieri mattina, ad attirare l’attenzione di due Ispettori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile ci ha pensato una vecchia Mercedes nera con targa spagnola, sfrecciata davanti ai poliziotti in via Bolognese con al volante un cittadino straniero.
Cercando di non dare, almeno apparentemente, troppo nell’occhio, la berlina ha imboccato una strada senza uscita circondata da una serie di ville e villette.
A questo punto, da buoni poliziotti, i veterani dell’Antidroga hanno voluto vederci chiaro nella vicenda, avvicinandosi con discrezione all’automobilista che nel frattempo aveva parcheggiato poco più avanti.
Una volta messo piede in strada, l’uomo ha tirato fuori il crick e cominciato ad armeggiare sulla macchina.
Ma appena l’auto si è sollevata quanto basta, il protagonista della vicenda, un 35enne di origine marocchina, non ha affatto cambiato - come chiunque si sarebbe aspettato - una delle quattro ruote: ha infilato le mani sotto uno dei parafanghi posteriori e tirato fuori, ad uno ad uno, una serie di panetti il cui aspetto non ha lasciato alcun dubbio agli agenti.
Completamente assorto nel suo lavoro, non si sarebbe neanche reso conto della presenza a pochi metri da lui dei due poliziotti che, senza perdere tempo, sono entrati in azione interrompendo le operazioni di scarico della merce, in questo caso di hashish.
Ben 10 confezioni (da circa 500 grammi l’una di droga) erano già state estratte dalle lamiere del parafango posteriore.
L’uomo è finito immediatamente in manette, ma in via Zara gli agenti della Squadra Mobile hanno passato sotto la lente di ingrandimento ogni centimetro della Mercedes spagnola, scoprendo che erano stati anche imbottiti di stupefacente sia gli sportelli che i paraurti.
Dopo ore sono saltati fuori quasi altri 50 chili di hashish. Il corriere è finito al carcere di Sollicciano.
Al lavoro per ricostruire la filiera internazionale
Gli investigatori sono ora a lavoro per ricostruire l’eventuale filiera internazionale di scambio dello stupefacente sequestrato che non è escluso possa provenire proprio da un canale di ingresso europeo della droga nella penisola iberica.
I controlli Interforze continueranno anche nelle prossime settimane.