cronaca

Salvatore ha cominciato la terapia per diventare Elisa

Il Covid aveva bloccato l'inizio della cura ormonale al dipendente del comune di Campi.

Salvatore ha cominciato la terapia per diventare Elisa
Pubblicato:
Aggiornato:

Salvatore ha cominciato la terapia per diventare Elisa

 

Più che un capriccio è un malessere, una richiesta ben precisa che si fa largo fin dall’adolescenza. E’ una scelta di vita, talvolta un vero e proprio un sogno. Cambiare sesso non è semplice, è un percorso lungo che richiede coraggio, serve trovare la forza per uscire dal guscio per essere ciò che il cuore ci dice. Elisa Cercato, la dipendente del Comune di Campi Bisenzio, che lavora presso l’ufficio dell’anagrafe, nelle scorse settimane ha iniziato la terapia ormonale per poter vivere, a tutto tondo, la sua nuova vita da donna. «Non vedevo l’ora – ha commentato a Bisenziosette – avrei dovuto iniziare la terapia a marzo ma l’emergenza sanitaria ha slittato tutto in avanti.  Agli inizi di giugno ho fatto gli esami necessari e poi finalmente ho potuto avviare la terapia. Un passaggio necessario per accentuare i caratteri sessuali secondari in senso femminile. I primi cambiamenti fisici, tuttavia, non si vedranno prima di 6 o 12 mesi, ma sono davvero felice di aver potuto avviare la transizione di sesso che porterà il mio sesso biologico a coincidere maggiormente con la mia identità di genere. Ancora oggi non ho potuto cambiare i documenti, ci vorrà molto tempo per poter correggere i miei dati anagrafici ma  già oggi Salvatore non esiste più, per me è come se fosse morto per sempre».

La storia raccontata a Bisenziosette

Negli scorsi mesi, sulle colonne del nostro giornale, avevamo raccontato la scelta di Elisa che, dopo un lungo percorso psicologico ed aver preventivamente informato i colleghi, si era presentata a lavoro con il rossetto sulle labbra, potendo vivere pienamente la sua nuova dimensione. «Durante il lockdown – ha raccontato – ho lavorato da casa in smart working e da quando siamo tornati in presenza in ufficio sono potuta tornare, dopo molti anni, a lavorare al pubblico, a contatto con i cittadini. Oggi riconoscermi nello specchio è per me fonte di vera gioia. In questi mesi ho rifatto tutto il guardaroba, ho buttato via ogni capo maschile,  è stato come rinascere di nuovo. La terapia appena iniziata – ha spiegato – durerà tutta la vita ed è praticamente irreversibile anche se non mi sottoporrò ad interventi di riassegnazione chirurgica. Le difficoltà, però non sono mancate. Anche solo andare in banca o presso l’ufficio postale ha rappresentato un motivo di imbarazzo e turbamento. Tutte le volte che mi viene chiesto  di esibire il documento di identità i dubbi assalgono il mio interlocutore, è necessario spiegare ed essere sottoposti a mille domande. Ogni volta occorre giustificarsi. Non tutti magari riescono a comprendere che si può vivere felici solo se si è se stessi fino in fondo. Ed io non sono mai stata così felice come adesso». Tante novità anche in famiglia. Per circa venti anni, nella sua precedente esistenza, è stata sposata con Carmela. Una unione coniugale, vissuta tra la Calabria e Prato dove nel mentre si sono recati a vivere negli ultimi dieci anni.

Vive ancora  con l'ex moglie

«Oggi con mia moglie – ha precisato – stiamo ancora convivendo, ma ovviamente abbiamo interrotto la nostra relazione. Nei prossimi mesi faremo le pratiche di divorzio ma io le ho proposto di procedere a sottoscrivere l’unione civile. Lei oramai da mesi è  stata informata di tutto e paradossalmente il nostro rapporto è migliorato, riuscendo a vivere la quotidianità con rinnovata spensieratezza. Durante le ferie estive – ha annunciato – tornerò dopo molti anni a Napoli, la mia terra di origine,  abbraccerò le mie due sorelle e mio fratello, insieme ad altri parenti. Tutti loro sono già stati informati delle mia nuova scelta di vita. Voglio girare tutta la città, respirare i suoi sapori ed ammirare il golfo. Vorrei ritornare sui luoghi della mia adolescenza quando già sentivo di voler essere una persona diversa. Oggi sono solo in cerca della mia libertà». Quella di Elisa è una storia di coraggio, di chi, anche a 55 anni, è pronta a capovolgere il tavolo, rischiando la certezza per l’incertezza. Elisa non rinnega il passato, ma preferisce di gran lunga guardare avanti e costruire un nuovo futuro. Potentemente sé stessa. Finalmente una donna, come si è sempre sentita, pur essendo nata in un corpo maschile. Finalmente felice, come non lo era mai stata.

Seguici sui nostri canali