Salmonellosi nelle mense fiorentine, aperta inchiesta giudiziaria: i genitori intanto lanciano una class action
Il Comitato Action Salmonella chiede trasparenza su quanto accaduto. Tanti i particolari che non tornano, l'Asl al momento resta in silenzio
Non si placa la rabbia dei genitori dopo le centinaia di casi di salmonellosi rilevate fra gli studenti e i bambini delle scuole della provincia di Firenze a fine settembre. Una lunga serie di tossinfezioni causate dal cibo mangiato nelle mense scolastiche, con 224 casi ufficialmente notificati. Ma per i genitori che hanno dato vita al Comitato Action Salmonella, sarebbero anche molte di più.
Non solo. A non tornare sarebbero anche le date dei primi casi registrati. Il 25 settembre per l'Asl, già dal 21-22 settembre invece per le famiglie con alcune testimonianze delle madri sui propri figli malati. A tal proposito si erano mossi anche rappresentanti della Lega e di Fratelli d'Italia. Nel frattempo la Asl ha puntato il dito contro l'azienda Qualità&Servizi, al contempo non rivelando ai genitori alcuna informazione poiché in corso vi è un'indagine di polizia giudiziaria.
L'ira dei sindaci
La Asl ha inviato un documento all'azienda che si occupa del servizio mense nel fiorentino scrivendo come la ditta non abbia "garantito un'adeguata analisi delle cause dell'episodio tossinfettivo" e come non abbia "posto in essere le necessarie misure per il contenimento della tossinfezione". L'accusa si allarga inoltre alla "mancata ed immediata autosospensione dell’attività, mancata verifica dei pasti test, mancata verifica delle materie prime e dell’effettivo rispetto delle procedure di autocontrollo da parte degli operatori".
Affermazioni che hanno scatenato l'ira dei sindaci di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Barberino del Mugello e Carmignano, coinvolti direttamente dopo l'accusa di Asl di un mancato intervento. Gli stessi hanno tenuto invece a controbattere spiegando come una volta venuti a conoscenza dei fatti, si siano immediatamente adoperati per interrompere il servizio, come accaduto all'indomani delle prime segnalazioni ricevute dalla stessa Asl.
La class action
Proprio il timing delle segnalazioni è una delle note dolenti di questa storia. Le prime sarebbero arrivate attorno al 25 settembre, all'indomani del pasto del 24, eppure tanti bambini già erano stati male nel weekend tra sabato 21 e domenica 22 settembre. Se i casi fossero stati notificati come tali - spiegano i genitori del comitato - il servizio sarebbe stato immediatamente sospeso e il piatto incriminato (pare si tratti di pomodori) dei giorni successivi mai servito.
Il Comitato Action Salmonella chiede chiarezza sulla vicenda, in particolare anche sul numero dei casi effettivi. I 224 segnalati dall'Asl, stando a quanto raccolto tra scuole e famiglie, sarebbe di circa 3 volte inferiore rispetto ai numeri reali, ovvero oltre 650 bambini intossicati. Ultimo ma non ultimo, si chiede trasparenza anche sulle cause della salmonellosi, da quale cibo provenga e cosa sia accaduto perché si scatenasse la malattia. La Asl - come detto - resta in silenzio in attesa che si concludano le indagini. Intanto prosegue la battaglia legale anche nei confronti di Qualità&Servizi - l'azienda che gestisce le mense - le cui richieste di risarcimento ricevute crescono giorno dopo giorno.