Rufina: titolare ditta nei guai per stoccaggio illecito di rifiuti
Il titolare dell'impresa edile è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria
Stoccaggio illecito di rifiuti speciali non pericolosi.
Rufina: titolare ditta nei guai per stoccaggio illecito di rifiuti
Durante una perlustrazione del territorio, i militari hanno notato un deposito di rifiuti speciali non pericolosi, composto principalmente da legno, ferro e rifiuti misti come cemento, mattoni, mattonelle e sanitari frantumati. I rifiuti erano depositati a cielo aperto, senza copertura, all'interno di un'area recintata e chiusa.
Successivamente, il proprietario del terreno, che è anche un titolare di un'impresa edile individuale, è arrivato sul posto e ha consentito ai Carabinieri Forestali di individuare ulteriori rifiuti misti di grandi dimensioni, derivanti da attività di costruzione e demolizione, che erano stati smaltiti dietro un edificio.
Il titolare dell'impresa edile è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria in base al Testo Unico Ambientale, per la gestione illecita dei rifiuti speciali non pericolosi. Tuttavia, a causa del fatto che la violazione non ha causato un "pericolo concreto e attuale di danno alle risorse ambientali" e che i rifiuti sono stati rimossi e il sito è stato ripristinato secondo le prescrizioni, è stata applicata la procedura di estinzione dei reati prevista dal Testo Unico Ambientale - D.Lgs. 152/2006. Ciò significa che è stata concessa al titolare dell'impresa l'opportunità di pagare, in sede amministrativa, una somma pari a un quarto dell'ammenda massima stabilita per la contravvenzione commessa, permettendo così l'estinzione del reato contravvenzionale.
Se il pagamento viene effettuato entro 30 giorni dalla notifica, viene comunicato al Pubblico Ministero per l'archiviazione del procedimento penale. Tuttavia, se la somma non viene pagata entro i termini indicati, il Pubblico Ministero viene informato per continuare il procedimento penale.