Ripolese morì in una battuta di caccia. Chiuse le indagini: fu incidente
Silverio Torrini vittima di una scheggia. Il proiettile di rimbalzo è partito dal fucile del cugino 72enne, indagato adesso per omicidio colposo.
Il cacciatore di 65 anni morì lo scorso 30 novembre nel bosco di Castelvecchi, durante una battuta al cinghiale: il proiettile di rimbalzo è partito dal fucile del cugino 72enne, indagato adesso per omicidio colposo. Sul caso hanno lavorato i carabinieri.
Ripolese morì in una battuta di caccia
Un tragico errore balistico. Si sono chiuse le indagini riguardo la morte di Silverio Torrini, il 66enne cacciatore rimasto ucciso lo scorso 30 novembre durante una battuta di caccia in località Lucarelli. Le relazioni frutto dei vari accertamenti eseguiti hanno confermato che a colpire mortalmente l’uomo, che frequentava la locale squadra di caccia e risiedeva a Bagno a Ripoli, è stato un proiettile di rimbalzo, partito accidentalmente dal fucile del 72enne cugino di Torrini, denunciato per omicidio colposo. La palla è adesso in mano alla Procura di Siena che, in base agli esiti investigativi, deciderà se procedere e quindi esercitare o meno l’azione penale nei suoi confronti.
La ricostruzione dei fatti
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri della compagnia di Poggibonsi, che hanno coordinato le indagini compiendo ripetuti sopralluoghi e rilievi sul luogo teatro della tragedia, al passaggio di un animale selvatico il cugino 72enne di Torrini avrebbe fatto fuoco, mancando un primo colpo. Seguendo il movimento dell’animale, che a quel punto si era frapposto tra la sua posta e quella dove si trovava il parente, ha sparato di nuovo. La vittima è stata così centrata da un colpo di rimbalzo, che gli ha reciso l’arteria femorale. Una dinamica apparsa piuttosto chiara analizzando il foro di entrata e di uscita del proiettile. I colpi di rimbalzo sono la causa più frequente di lesioni non autoinflitte durante le battute di caccia: si tratta di una deviazione di traiettoria di proiettili che fa seguito ad un urto contro ostacoli di vario tipo, che molto spesso comporta conseguenze non preventivabili e drammatiche.
Gli incidente di caccia
Nel senese, dall’inizio della stagione venatoria, gli incidenti di caccia sono stati molteplici, tra Monteroni, Montalcino, Piancastagnaio, Castellina in Chianti. L’ultimo si è verificato alcuni giorni fa nel Comune di Murlo e ha visto protagonista un 76enne di Empoli, colpito da un compagno di battuta e finito in gravi condizioni all’ospedale le Scotte dove è stato operato d’urgenza. Una vera e propria emergenza questa: enti ed associazioni venatorie sono instancabili nella loro opera di sensibilizzazione alla massima cautela durante le battute di caccia, attraverso la pubblicazione e diffusione alle squadre di vademecum e memorandum ricchi di raccomandazioni e consigli utili. Per il 2020 l’Atc e Federcaccia hanno intenzione di proporre anche nel Chianti Storico, a Gaiole, un corso di primo soccorso nell’eventualità di incidenti venatori: una preziosa possibilità di formazione e di potenziamento dei livelli di sicurezza, per prevenire ed evitare nuove possibili tragedie.
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