La sentenza

Restano accese le sigarette nelle celle del carcere di Lucca

Niente risarcimento agli agenti per aver respirato il fumo passivo

Restano accese le sigarette nelle celle del carcere di Lucca
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In carcere a Lucca si può fumare, niente risarcimento agli agenti di custodia per aver dovuto respirare il fumo passivo.

Nel carcere San Giorgio di Lucca i detenuti potranno continuare a fumare liberamente, entro ovviamente gli ordini di servizio della casa circondariale.

Eppure a Lucca come in molti altri istituti penitenziari in molti oramai si lamentano dell’alto livello di fumo di tabacco in quanto esso rappresenta un serio rischio per la salute del personale che vi lavora, oltre che per i detenuti

Nessun risarcimento

Agli agenti di custodia non sarà erogato nessun risarcimento per il fumo passivo che hanno respirato, questo è quanto ha sentenziato il Consiglio di Stato che pone una pietra tombale su una diatriba giudiziaria che andava avanti da anni.

L’inizio della battaglia legale

Dieci anni fa la questione fu sollevata, da alcuni dipendenti che si rivolsero al Tar di Firenze, il quale aveva già rigettato il ricorso degli agenti penitenziari.

Ma il nocciolo del problema in fondo qual è?

Nelle celle non c’è divieto di fumo, ma ciò collide col diritto alla salute di chi non fuma e non vuole respirare il fumo passivo.

La pronuncia del Tar

Nonostante ciò il Tar con una sentenza del 2012 aveva sottolineato che nelle celle non c’è un esplicito divieto al fumo e che gli eventuali danni per terzi non sono stati provati. Infatti, si legge nelle carte del tribunale: “Incombe sul lavoratore l’onere di provare il danno, la pericolosità dell’ambiente lavorativo, nonché il nesso eziologico tra questi due elementi”.

Il probabile futuro

Insomma un punto a favore dei fumatori ma è certo che, visto l’ambiente di lavoro e gli innegabili danni per la salute umana del fumo, non è improbabile che gli agenti vogliano continuare la loro battaglia legale contro il Ministero.

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