Recuperate e riconsegnate alla Chiesa di Carmignano due statuette trafugate 45 anni fa
Si tratta di una coppia di moretti portavaso in legno del XVIII sec., trafugati il 26 aprile 1979 dalla Chiesa di San Michele Arcangelo
Una coppia di moretti portavaso in legno intagliato e dorato del XVIII sec., trafugati il 26 aprile 1979 a Carmignano, in provincia di Prato, dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze all’attuale parroco.
L'indagine e il recupero
Le opere sono state individuate mediante la comparazione delle fotografie pubblicate sul catalogo di un’asta tenutasi nel 2021 presso un importante casa d’aste, con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che consentiva di accertarne l’illecita provenienza. Le prime indagini effettuate portavano a un soggetto residente a Milano, al quale venivano individuate e sequestrate le opere in una sua abitazione di Venezia.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, ha consentito di appurare che le opere, dopo il furto del 1979, nei successivi anni erano state acquistate da un noto collezionista toscano. In seguito, la nipote nominata amministratrice di sostegno, per far fronte economicamente alle esigenze assistenziali nei confronti dello zio, decideva di metterle all’asta. I conclusivi accertamenti hanno consentito di appurare l’estraneità ai fatti per i soggetti coinvolti trattandosi di acquisti in buona fede.
Data la natura giuridica dei beni, essendo di proprietà di ente religioso e pertanto sottoposti a tutela, l’Autorità Giudiziaria ne disponeva la restituzione alla Chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano (PO), in virtù della normativa vigente. Fondamentale per il buon esito delle indagini il lavoro di catalogazione e censimento delle immagini fotografiche dei beni culturali da ricercare che confluiscono quotidianamente nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della cultura e gestita dai Carabinieri dell’Arte. Il database più grande al mondo nel suo genere, con oltre 1.3 milioni di files relativi a opere da ricercare.