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Rapina a studenti americani con spray al peperoncino: la Polizia di Stato arresta un 23enne gambiano

Il giovane ha anche aggredito i due agenti che lo avevano fermato dopo un inseguimento per le vie del centro.

Rapina a studenti americani con spray al peperoncino: la Polizia di Stato arresta un 23enne gambiano
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Rapina a studenti americani con spray al peperoncino: la Polizia di Stato arresta un 23enne gambiano

 

 

 

La notte scorsa, con l’accusa di rapina aggravata in concorso, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino gambiano di 23 anni.

Poco dopo le 3.00, una volante della Questura di Firenze ha soccorso uno studente americano di 21 anni in via Tornabuoni, all’altezza di piazza Santa Trinità.

Il giovane ha raccontato agli agenti di essere stato vittima di una rapina ad opera di un piccolo gruppetto di origine straniera.

Neanche il tempo di ascoltare tutta la storia, che da via Porta Rossa è sbucato il 23enne inseguito da un altro ragazzo.

 

Quando ha visto i poliziotti

 

Appena l’inseguitore ha visto i poliziotti, ha cominciato ad urlare che stava correndo dietro alla persona che gli aveva appena rubato il cellulare.

Nel frattempo il fuggitivo ha gettato qualcosa dentro un cestino dell’immondizia, continuando la sua marcia serrata, inseguito, da questo momento in poi, anche dalla polizia.

Raggiunto dopo alcune centinaia di metri, ha tentato il tutto per tutto aggredendo, senza remore, i due tutori dell’ordine che gli stavano ostacolando la fuga: una poliziotta si è vista afferrare per i capelli, mentre l’altro è stato colpito con un violento calcio alla gamba.

 

Nessuno ha mollato la presa

 

Ma nonostante questo, nessuno dei due ha mollato la presa, fino a quando è arrivata una seconda volante che ha messo definitivamente un punto alla vicenda.

Recuperata la refurtiva - ovvero lo smartphone rubato poco prima - nel cestino della spazzatura, la polizia ha ricostruito, tassello dopo tassello, l’intero episodio che ha portato alla fine all’arresto del cittadino gambiano.

Tutto sarebbe cominciato intorno alle 3.00 all’uscita di un locale del centro storico, dove uno degli studenti provenienti dagli States sarebbe stato avvicinato all’improvviso da alcuni sconosciuti che, tra uno spintone e l’altro, avrebbero cercato a più riprese di portargli via il cellulare dalla tasca dei pantaloni.

 

Lo spray al peperoncino

 

Appena il giovane ha reagito alle prepotenze del gruppetto, uno degli aggressori gli avrebbe scaricato una bomboletta di spray al peperoncino sul viso. Proprio in quel momento, sarebbe uscito dal locale un amico e coetaneo della vittima che, capita la situazione critica, sarebbe entrato in scena per difendere il suo connazionale.

È a questo punto che il 23enne gambiano si sarebbe particolarmente distino in mezzo alla mischia, afferrando al volo il telefonino dalle mani del secondo studente, contro il quale uno degli altri “rapinatori di cellulari” - al momento rimasto ignoto - avrebbe anche in questo caso spruzzato dello spray urticante.

Il giovane derubato non si è però arreso alle circostanze ed ha cominciato a rincorrere la mano che stringeva tenacemente il suo prezioso cellulare.

La volante in via Tornabuoni

 

Il suo amico, temporaneamente accecato, ha cominciato invece a vagare per le vie del centro fino a quando non ha incrociato la volante in via Tornabuoni, dove è poi partito l’inseguimento a piedi nei confronti del materiale autore della rapina al suo compagno di studi in Italia.

Per quanto riguarda i due agenti, entrambi sono finiti in ospedale, concludendo il bilancio della nottata con qualche giorno di prognosi. Le contusioni più consistenti le ha riportate il poliziotto colpito con veemenza su un ginocchio: è stato dimesso questa mattina e presto potrà rientrare in azione su una “pantera”, indossando la sua amata uniforme della Polizia di Stato.

Sono in corso accertamenti per identificare gli altri membri del gruppo che al momento sarebbe riuscito a far perdere le proprie tracce. Al momento l’arrestato è stato accompagnato al carcere di Sollicciano.

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