Quando l'integrazione passa dai fornelli. I sapori locali si mescolano ai prodotti del Nord Africa e dell'Est Europa
Le partecipanti al progetto hanno cucinato insieme. Consegnati gli attestati di partecipazione
Il giro del mondo stando comodamente seduti a tavola. Nessun biglietto aereo, ma solo il desiderio e la curiosità di provare nuovi sapori. Parola d’ordine gusto, integrazione e sana alimentazione. Passa da qui l’iniziativa che ha coinvolto i 14 rifugiati e richiedenti asilo del progetto sperimentale “Lo S.A.I. cucinare” ospiti dei tre Sistemi di Accoglienza e Integrazione della Media Valle e della Garfagnana gestiti dalla Cooperativa Sociale Odissea.
Le loro origini hanno radici lontane: Ghana, Nigeria, Russia, Ucraina e Albania. C’è chi è in Italia da alcuni mesi, chi da più anni. I loro sono stati viaggi della speranza lunghissimi per fuggire da guerre e fame, pieni di pericoli e senza alcuna certezza che li hanno portati a scontrarsi, non solo con comunità ed abitudini diverse, ma anche con modelli alimentari, catene di acquisto dei beni di prima necessità e soprattutto cibi, molto distanti.
"Le difficoltà che incontrano persone che arrivano da paesi diversi come i paesi del Nord Africa sono legate alla reperibilità degli ingredienti che, quando riescono a trovare, hanno prezzi molto alti. Il rischio è quello di avere diete povere che si riflettono a lungo andare sulla loro salute – ha detto Elisa Galli, antropologa della Cooperativa Odissera - E’ quindi importante arricchire le loro conoscenze integrando le loro ricette con verdure ed alimenti freschi prodotti locali, agricoli, del territorio per evitare che consumino solo alimenti confezionati della grande distribuzione che impattano sulla loro salute e su quella dei loro bambini".
Nasce così un vero laboratorio interculturale dove la cucina diventa un esercizio per imparare a preparare i piatti del proprio paese di origine “aggiornandoli” con i prodotti locali. L’obiettivo del progetto promosso da Coldieretti è quello di aiutare i partecipanti a riconoscere i prodotti locali e di stagione per sostituirli o integrarli, senza rinunciare alle origini.
A capo dei fornelli la cuoca esperta di Campagna Amica Coldiretti, Francesca Buonagurelli, che ha tenuto sia lezioni teoriche, in aula, e naturalmente pratiche, in cucina, conducendo i partecipanti alla scoperta delle aziende agricole del territorio e dei loro prodotti.
"Mi sono messa a disposizione del progetto con grande entusiasmo portando le mie conoscenze di cuoca contadina e dei prodotti del territorio. E’ stato davvero magico poter mescolare culture alimentari così diverse e trovare un punto d’incontro che si è tradotto nella preparazione di piatti che noi oggi definiremo fusion – ha spiegato la cuoca contadina Francesca Buonagurelli – Nel corso degli incontri hanno imparato che possono cucinare i piatti del loro paese di origine integrando alcuni degli ingredienti con prodotti locali".
Ecco che gli involtini ripieni, un piatto tipico russo, sono stati realizzati utilizzando pollame del territorio e verza. Un humus di ceci, invece, sostituendo la taina con nocciole locali. Piatti e ricette che i 14 partecipanti hanno cucinato e presentato in occasione della consegna degli attestati da parte di Coldiretti e Campagna Amica.