allerta sanitaria in toscana

Primo caso di «candida auris» a Pisa, paziente ricoverato a Malattie infettive

Fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone

Primo caso di «candida auris» a Pisa, paziente ricoverato a Malattie infettive
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E’ il primo caso isolato in Toscana. Per la precisione a Pisa. Si tratta del super fungo Candida auris.

Ad esserne affetto un uomo originario della provincia di La Spezia. L'uomo è arrivato nei giorni scorsi all'ospedale di Cisanello, a Pisa, a causa di alcuni malori. Dopo i primi accertamenti è stato ricoverato all' Unità operativa di Malattie infettive pisana. Al momento, come hanno spiegato i medici, l’infezione è sotto controllo.  Il paziente risponde ai farmaci.

La spiegazione del Ministero della Salute

Candida auris è un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone da un campione proveniente dall'orecchio di una donna. Il primo isolato ad oggi noto, tuttavia, risale al 1996 ed è stato identificato retrospettivamente in una raccolta di campioni coreani.

I primi focolai europei si sono verificati a partire dalla primavera del 2015 in Francia a causa di un isolato appartenente al clade I dell'India meridionale. Da allora, la segnalazione di casi è in rapido e preoccupante aumento a livello globale.

In Europa e nello Spazio economico europeo (UE/SEE), sono stati segnalati 620 casi nel periodo gennaio 2013 - dicembre 2017, e 349 casi nel breve periodo gennaio 2018 - maggio 2019.

Durante il 2021, gli Stati Uniti hanno segnalato oltre 3.700 casi di colonizzazione da C. auris e oltre 1.200 casi probabili o confermati. In Italia è stato identificato il primo caso di infezione invasiva da C. auris nel 2019, seguito da un focolaio che ha interessato le regioni del nord nel periodo pandemico 2020-2021.

Candida auris: cos'è, la spiegazione degli esperti

Intanto, via il primo possibile equivoco: dimenticatevi boletus o ammanita, la Candida auris nulla ha che fare con prati e boschi. E infatti si tratta di un micete lievitiforme, specie del più ampio genere Candida (responsabile di una delle infezioni più conosciute). Un ceppo tuttavia effettivamente molto aggressivo, ma il rischio d'imbattervisi è soprattutto limitato ai contesti ospedalieri.

La candida auris provoca febbre, dolori muscolari e affaticamento, ma il problema soprattutto è che risulta resistente agli antibiotici.

"Stiamo parlando di un fungo effettivamente particolare - ci aveva spiegato il medico piemontese Piergiorgio Bertucci, consulente malattie infettive presso gli ospedali di Chivasso e Ciriè - In primis perché non si è ancora capito esattamente quale sia il suo habitat: i funghi della famiglia della candida in genere vivono nel gastro-intestino, questa forma è stata scoperta inizialmente nell'orecchio (da qui il nome auris), ma ancora non è chiaro dove viva".
"Si diffonde così come tanti altri germi - continua lo specialista - ma a causa della sua particolare resistenza agli antimicotici, negli ospedali è necessario adottare tutte le attenzioni possibili: la prima è l'isolamento, immediatamente, quando viene individuato. Ma il problema è che parliamo di un patogeno comunque non facile da individuare".

"Individuata per tempo, in soggetti non immunodepressi, la Candida auris può essere curata - conclude Bertucci - Il problema sono i soggetti deboli (che però corrono enormi rischi anche con altre forme molto meno aggressive di Candida), per i quali rappresenta un fattore di rischio altissimo: contiamo che l'industria farmaceutica riesca a sintetizzare in breve tempo antimicotici nuovi in grado di risultare efficaci. Faccio l'esempio della klebsiella pneumoniae, batterio che può provocare polmoniti batteriche, tristemente famoso allo stesso modo sul fronte delle infezioni ospedaliere: se vogliamo era molto più pericoloso rispetto alla Candida auris, fortunatamente sono stati sviluppati antibiotici efficaci per contrastarlo".

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