Prato, ditte "apri e chiudi": 2 arresti e 28 persone indagate per evasione fiscale

Il “sistema” andava avanti da 20 anni. Sequestrate anche sette automobili e alcuni conti correnti bancari

Prato, ditte "apri e chiudi": 2 arresti e 28 persone indagate per evasione fiscale
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Chiudere l’azienda appena arriva un accertamento, aprirne un’altra il giorno. Al massimo cambiandone solo il nome e l’intestatario. Un sistema che potrebbe sembrare rudimentale, ma utile per 20 anni consecutivi – nell’ipotesi della procura di Prato – a farla franca senza nessun tipo di conseguenze.

Aziende "apri e chiudi", due arresti

Fino all'alba di oggi, giovedì 11 luglio, quando due uomini di origine cinese sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: i due sarebbero stati i gestori di fatto di numerose imprese di quel tipo.

Sono state anche sequestrate preventivamente dieci aziende e diciotto unità immobiliari, per un valore di circa 5 milioni di euro. Il sequestro preventivo contempla inoltre sette automobili e alcuni conti correnti bancari dove sono depositati oltre mezzo milione di euro.

28 persone nel mirino della Guardia di Finanza

Gli indagati sono complessivamente 28: si ipotizza – come riferisce la procura di Prato in una nota – “la commissione dei delitti di omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte”.

E' comunque la stessa magistratura inquirente a precisare che i gradi di responsabilità delle persone devono ancora essere accertati.
L’indagine ha portato all’emersione di una dilagante evasione fiscale e contributiva che sarebbe stata portata avanti attraverso il fenomeno delle imprese “apri e chiudi , mediante il quale gli imprenditori di fatto esercitano attività d’impresa in costante evasione d’imposta, avvalendosi di prestanome – le cosiddette “teste di legno” – che si succedono periodicamente.

Venti anni di evasione fiscale

Trascorsi pochi anni dall’avvio, le imprese cessavano l’attività appena venivano notificati i primi debiti erariali, spesso di importo rilevante, con lo scopo evidente di evitare ripercussioni economiche negative causate da procedure amministrative di accertamento: in questo modo i due imprenditori destinatari delle misure cautelari si sarebbero sottratti al pagamento delle imposte per un arco di tempo quasi ventennale.

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