Prato, ecco il nuovo Day Service Geriatrico

Situata alle porte del Santo Stefano la nuova struttura specializzata atta a far evitare ai pazienti anziani le lunghe attese del pronto soccorso

Prato, ecco il nuovo Day Service Geriatrico
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Già in funzione da una settimana, il Day Service Geriatrico dell'ospedale Santo Stefano di Prato accoglie pazienti anziani che arrivano con richiesta di bisogno immediato funzionando come uno specifico pronto soccorso riservato ai pazienti più fragili e alle loro famiglie. Offrendo un percorso rapido e immediato le lunghe attese sono evitate e l'assistenza è migliore. Questo nuovo servizio si unisce a quello da poco nato dedicato ai bambini e conferma ancora una volta la volontà di rinnovamento continuo dell'ospedale e dei suoi servizi. Tra i più soddisfatti dell'inaugurazione il sindaco di Prato Matteo Biffoni e l'assessore regionale al diritto alla Salute Stefania Saccardi, oltre ovviamente all'intera equipe medica.

Un'eccellenza al Santo Stefano

 

Non devono più attendere necessariamente in pronto soccorso, i pazienti anziani, che arrivano al triage con patologie acute, o che negli ultimi mesi sono ripetutamente caduti, o che soffrono di un disturbo comportamentale in corso di demenza. E neanche coloro che nel database risultano già conosciuti dai servizi geriatrici. Sono subito inviati al Day Service Geriatrico, la nuova struttura, aperta da una settimana, alle porte del Santo Stefano di Prato.

Il Sindaco di Prato Matteo Biffoni ha sottolineato: “Dopo la guardia medica pediatrica, dedicata ai più piccoli, il Day Service geriatrico permette di dare una risposta efficace ai cittadini più anziani che si rivolgono al pronto soccorso. Un tassello importante dei servizi sanitari per la nostra comunità, con un occhio di riguardo per i pazienti più fragili e per le loro famiglie”. "Si tratta di una iniziativa alla quale guardo con grande interesse - aggiunge l’assessore regionale al diritto alla Salute Stefania Saccardi – il Day Service geriatrico è una soluzione assistenziale che semplificherà i percorsi di cura degli anziani pratesi, migliorando anche la continuità assistenziale in una fase della vita nella quale il paziente, spesso con più patologie, può trovarsi in condizioni di fragilità. Anche l’apertura ai casi segnalati dai medici di famiglia è un elemento importante nell’ottica dell’integrazione ed una risorsa in più per fornire risposte complete e rapide alle esigenze del paziente anziano”.

Per il direttore generale, Paolo Morello Marchese, il Day Service sarà una delle eccellenze del presidio da sempre caratterizzato, da un forte spirito innovativo e dalla disponibilità del personale ad affrontare nuove sperimentazioni e sfide nell’interesse primario dei pazienti”. La struttura è stata realizzata, a conclusione di un’impegnativa riorganizzazione operata dal dipartimento delle specialistiche mediche, diretto dal dottor Giancarlo Landini. “Abbiamo introdotto questo nuovo modello organizzativo – ha spiegato Landini- per offrire un percorso più rapido e diretto, che eviti molti disagi e sia caratterizzato da una elevata qualità assistenziale e professionale .I pazienti che giungono al PS dell’ Ospedale di Prato che hanno le caratteristiche del paziente anziano fragile possono essere presi in carico direttamente dal geriatria evitando ricoveri non necessari e quindi i rischi che il ricovero comporta in questo tipo di pazienti .Questo vuol dire più cure appropriate nel posto giusto per più persone.” Il Day Service è contiguo alla medicina d'urgenza, diretta dal dottor Simone Magazzini, situato quindi proprio alle porte del presidio ospedaliero, così la presa in carico dei pazienti anziani è praticamente immediata da parte del team medico e infermieristico appositamente dedicato e formato: lì i pazienti, in ambienti per loro organizzati, dotati di poltrone e letti, potranno eseguire subito gli accertamenti necessari, effettuare le visite specialistiche (se necessario anche la valutazione neuropsicologica di secondo livello), gli esami, ematici e strumentali (dalla radiografia all’ecografia, all’elettrocardiogramma, fino alla risonanza magnetica e alla PEC cerebrale), fare le terapie di cui necessitano e poi tornare a casa o proseguire il ricovero, se il team multispecialiastico lo ritiene necessario. In alternativa potranno avere programmato dagli operatori sanitari, un nuovo accesso, sempre nel day service, per ripetere i controlli. Tutto in poche ore o al massimo in giornata. Stessa cosa per i pazienti dimessi dal reparto di geriatria dopo un evento acuto: inviati al Day Service geriatrico saranno rivalutati dal punto di vista emodinamico per testare l'eventuale instabilità, ripetuti i monitoraggi clinici e strumentali a completamento della dimissione. Il Day Service rappresenta anche la continuità territorio ospedale e viceversa: i Medici di Famiglia lo possono utilizzare per i loro assistiti, sia per le prime diagnosi che per i casi clinici complessi e a rischio complicanze, come ad esempio pazienti cronici affetti da pluripatologie, o con un grave deterioramento delle funzioni cognitive. Diversi pazienti provengono anche dal centro Disturbi cognitivi 3 dal centro diurno Alzheimer. La dottoressa Donatella Calvani, direttore della Geriatria, spiega che la metodologia utilizzata nel Day Service è quella Valutazione Multidimensionale dell’Anziano, VMA, finalizzata alla valutazione della funzione attraverso misure di performance, dati clinici, psicologici e sociali, focalizzata sulla complessità dell’anziano , ed è multidimensionale perché comprende, oltre alla valutazione dello stato funzionale, il profilo psicologico, cognitivo, sociale, economico e spirituale. Il direttore sanitario del presidio ospedaliero dottor Roberto Biagini ha sottolineato che sono state utilizzate al meglio le opportunità, anche da un punto di vista strutturale, offerte dal nuovo ospedale per realizzare una forma alternativa di gestione dei pazienti anziani. La direzione sanitaria dell’ospedale ha dedicato risorse specifiche a questo progetto: la dottoressa Elettra Pellegrino seguirà la sorveglianza e il monitoraggio delle attività effettuate per gli eventuali sviluppi futuri, al fine di una implementazione dell’attività. “Fondamentale poi la disponibilità al cambiamento che, anche in questa occasione, hanno dimostrato gli operatori sanitari del Santo Stefano”, hanno sottolineato la responsabile infermieristica Luisella Litta, il direttore della struttura complessa di assistenza infermieristica area territoriale pratese dottoressa Maristella Mencucci e il direttore del personale infermieristico Pasquale Palumbo, direttore dell’area aziendale malattie cerebrovascolari e degenerative che a Prato dirige anche la struttura neurologica. Anche il Day Service segue il modello dell’intensità di cura dove la complessità dei percorsi e i protocolli terapeutici determinano la complessità assistenziale: le cure ambulatoriali sono quindi a bassa o alta intensità.

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