Peste suina africana, Saccardi e Bezzini invitano a tenere alta l’attenzione
La Toscana al momento immune ma sono diversi i focolai registrati in varie regioni
Mantenere alta l’attenzione in Toscana sul fronte “peste suina africana”, la malattia virale che colpisce suini domestici e cinghiali.
L’invito è arrivato dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi e dall’assessore alla sanità Simone Bezzini al termine dell’incontro della task force regionale costituita appositamente l’anno scorso, che oggi si è riunita per affrontare quella che in alcune regioni è già un’emergenza.
“Guardiamo con preoccupazione quanto sta succedendo in Italia sul fronte PSA – hanno detto Saccardi e Bezzini - La Toscana al momento non registra casi, ma invitiamo a non abbassare la guardia e non allentare l’attenzione”.
Nelle ultime due settimane sono stati infatti registrati tre nuovi focolai in Italia, e a distanza di centinaia di chilometri l’uno dall’altro: uno a Roma, che si sospetta essere una recrudescenza di un vecchio focolaio; uno totalmente nuovo, che interessa sia animali selvatici che domestici in Calabria, che ha prodotto gravissimi danni economici e un terzo, emerso due giorni fa, in Campania.
La Toscana è per ora immune. Nel 2022 sono stati raggiunti eccellenti risultati grazie a un campionamento capillare e alle campagne di informazione. C’è un’ottima sorveglianza passiva, grazie anche all’aiuto degli enti che compongono la taskforce (Comando regionale dei carabinieri forestali, le polizie provinciali, il coordinamento delle ATC, i parchi nazionali, i parchi regionali, i referenti delle Asl e gli assessorati regionali di agroalimentare, sanità e ambiente), ma anche grazie al mondo venatorio e ai comuni cittadini che, sensibilizzati, hanno segnalato le carcasse di cinghiali alle Asl.
“Grazie alla collaborazione di tutti abbiamo creato sinergie positive tra i vari comparti: da quello sanitario-venatorio, all’agrozootecnico all’ambientale – spiegano i due assessori – ma adesso chiediamo la massima attenzione. Per avere certezza di intercettare la malattia in tempi utili, dobbiamo chiedere di segnalare e campionare tutte le carcasse che vengono rinvenute. Così come chiediamo di segnalare tutti i cinghiali rinvenuti morti: l’esperienza di questi mesi ha evidenziato che gli animali risultati positivi sono spesso animali incidentati che devono dunque essere assolutamente campionati”.
La chiamata riguarda soprattutto il mondo venatorio, dell’antincendio e ambientalista, così come chi va a camminare o in bici nei boschi, i cercatori di funghi e di tartufi.
Ricordiamo che per monitorare e prevenire l’eventuale presenza di peste suina africana sul territorio toscano la Regione ha attivato il numero unico regionale 0573-306655, dedicato alla segnalazione delle carcasse di cinghiali rinvenuti morti.
Il numero di telefono 0573-306655 è attivo 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20 e consentirà al chiamante di essere messo direttamente in contatto con il servizio veterinario della Asl territorialmente competente.