CRONACA

“Operazione Massimo” dei Carabinieri: cinque misure cautelari per lo sfruttamento di manodopera

Si tratta di cinque cinesi del Fujian: dal giugno 2018 ad oggi, nel gestire tutti insieme, uniti dal vincolo di parentela, un laboratorio tessile a Prato, impiegavano trentuno operai cinesi, tra i quali una minorenne e una donna in avanzato stato di gravidanza, oltre a tredici bengalesi, sottoponendoli a turni di lavoro non inferiori a 15 ore.

“Operazione Massimo” dei Carabinieri: cinque misure cautelari per lo sfruttamento di manodopera
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I militari del Nucleo Investigativo del reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Prato, a conclusione delle indagini dell”Operazione Massimo”, stanno dando esecuzione a 5 misure cautelari emesse dall'Autorita’ Giudiziaria pratese Per “Sfruttamento di manodopera in condizioni di bisogno in concorso”

Cinque cinesi nel mirino

Gli indagati sono cinque cittadini cinesi del Fujian (Repubblica Popolare Cinese), poichè dal giugno 2018 ad oggi, nel gestire tutti insieme, uniti dal vincolo di parentela, un laboratorio tessile a Prato, impiegavano trentuno operai cinesi, tra i quali una minorenne e una donna in avanzato stato di gravidanza, oltre a tredici bengalesi, sottoponendoli a turni di lavoro non inferiori a 15 ore in situazioni di sicurezza precarie e condizioni alloggiative degradanti, senza riposi o ferie, per una retribuzione mensile variabile tra i 400 e i 500 euro.

Sono stati acclarate anche responsabilita’ relative ad evasione fiscale e contributiva Inps.

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