"insorgiamo"

Operai ex Gkn, sciopero della fame: "Non c'è più tempo"

Domani, mercoledì 5 giugno 2024,  è il giorno in cui il presidente della Regione, Eugenio Giani, incontrerà una rappresentanza dei lavoratori ex Gkn

Operai ex Gkn, sciopero della fame: "Non c'è più tempo"
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"Non abbiamo più tempo. Risposte subito". Con questo appello gli operai della ex Gkn hanno annunciato lo sciopero della fame.

"I tavoli che rimandano ad altri tavoli non servono. Le nostre richieste sono note: stipendi, commissariamento di Qf, legge regionale".

Intanto, domani, mercoledì 5 giugno 2024,  è il giorno in cui il presidente della Regione, Eugenio Giani, incontrerà una rappresentanza dei lavoratori ex Gkn, tutt’ora in presidio a Novoli. Un presidio iniziato dopo la manifestazione del 18 maggio 2024 a cui aveva fatto seguito una nuova richiesta di incontro con i vertici regionali.

La manifestazione dello scorso 18 maggio 2024

Adesso un'altra forte iniziativa, quello dello sciopero della fame.

"Lo sfinimento ora è un vostro problema - ha detto la Rsu ex Gkn -. Ci abbiamo riflettuto a lungo. Non crediamo negli atti individuali, ma nella lotta collettiva. Che sia praticato da alcuni o molti, infatti, lo sciopero della fame è solo un ulteriore strumento messo in campo da questa vertenza, ad ausilio di una lotta collettiva, delle azioni e richieste di sindacati, Rsu e Collettivo di Fabbrica. Non ci sono tra di noi eroi o martiri".

Chiare le richieste da parte dei lavoratori

Le richieste sono tre, hanno fatto sapere in una nota: legge regionale subito e creazione urgente di un consorzio pubblico regionale per trattare l’area e sottrarla a logiche opache; commissariare Qf per pagare gli stipendi; dare vita a una vera discussione sulla reindustrializzazione, agganciando tra l'altro un ammortizzatore sociale, come previsto dalla legge 234/2021, sulla base della quale i licenziamenti sono stati annullati alla fine del 2023.

La tendopoli davanti alla Regione

"Lo sciopero ci spaventa"

"Ci spaventa uno sciopero della fame - spiega la Rsu -. Perché è una privazione mai provata. E non sappiamo quanto resisteremo. E ci imbarazza usare un termine come “fame” in un mondo dove di stenti si muore veramente, a partire dalla drammatica situazione in Palestina. Ma poi alla fine, ci siamo dati la risposta più semplice: siete voi a dovervi ammalare di paura e l’imbarazzo è tutto vostro".

Oltre alla politica in campagna elettorale, la ex Gkn chiama in causa anche le istituzioni. In particolare,  la Regione Toscana che non ha ancora dato risposte sulla proposta di legge sui consorzi industriali e il Governo, a cui si chiede il commissariamento di Qf, in deroga al numero previsto di 250 operai.

Il presidio davanti alla Regione

"Questo Governo in due anni ha convocato tre incontri sulla ex Gkn: il 24 febbraio, il 2 marzo 2023 e il 26 marzo 2024. Si è guardato bene dal convocare un incontro durante i licenziamenti - conclude la Rsu -. Avrebbe dovuto dire che quei licenziamenti erano contro le leggi del proprio Stato. E infatti ha girato alla larga e l’ha lasciato dire al Tribunale.

E invece ha ignorato che il Tribunale ha anche detto più volte che la fabbrica è agibile e gli stipendi da pagare. In pratica, il Governo ha girato alla larga rispetto al sospetto – forte e legittimo – che su questa fabbrica da tempo aleggino logiche poco chiare o speculative".

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