Omicidio Ciatti, la Cassazione conferma la condanna a 23 anni per Bissoultanov: "Ora trovatelo e arrestatelo"
Il 30enne ceceno accusato di omicidio volontario è ancora latitante e su di lui pende un mandato di cattura internazionale
I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a 23 anni di carcere per Rassoul Bissoultanov, l'uomo accusato di aver ucciso Niccolò Ciatti, appena 22 anni di Scandicci, in un pestaggio avvenuto nella notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 fuori da una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna.
Il 30enne ceceno è stato accusato di omicidio volontario ed è al momento ancora latitante. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa. Annullata qualsiasi ipotesi di omicidio preterintenzionale visto che Niccolò sarebbe stato colpito bene due volte, una dopo essersi rialzato.
"Bissoultanov sconterà pena in Italia"
"Credo sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo ma adesso va ricercato affinché vada in carcere", ha affermato Luigi, padre di Niccolò Ciatti, lasciando gli uffici della Cassazione.
''Siamo soddisfatti, è stata accolta la nostra richiesta. Passa così in giudicato la sentenza italiana'', hanno commentato i legali della famiglia Ciatti. ''Significa che la sentenza che sarà eseguita è quella italiana e che se Bissoultanov verrà trovato sconterà la pena in Italia. Ora leggeremo le motivazioni. Questa sentenza non restituisce il figlio a Cinzia e Luigi però è stata fatta giustizia'', ha poi sottolineato la penalista.
Bissoultanov era infatti stato condannato anche in Spagna a 15 anni nei primi due gradi di giudizio. Fu estradato in Italia dalla Germania nel dicembre 2021. È tornato libero alcune settimane dopo alla luce di una istanza, accolta dai giudici, su un difetto di procedura. Il 30enne ceceno è riuscito a far perdere le sue tracce e ora su di lui pende un mandato di cattura internazionale.