Nuova ordinanza per le criticità in via del Redolone per il cloruro di vinile

Nuova ordinanza da parte del Comune di Serravalle sull'inquinamento delle falde in via del Redolone da cloruro di vinile: la preoccupazione è massima.

Nuova ordinanza per le criticità in via del Redolone per il cloruro di vinile
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Situazione sempre più incandescente nella zona di Cantagrillo e Casalguidi in merito all’inquinamento della falda e adesso arriva una nuova ordinanza da parte del sindaco Piero Lunardi: l’attenzione rimane altissima sul cloruro di vinile nell’acqua nella zona di via del Redolone.

Ecco la nuova ordinanza in via del Redolone sul cloruro di vinile

Il sindaco del Comune di Serravalle, Piero Lunardi ha emanato un’ordinanza che entra in vigore dalla data odierna (23 gennaio 2020) in merito alle misure contingibili ed urgenti per potenziali criticità di approvvigionamento idrico nella zona industriale di via del Redolone. Richiamata, infatti, l’ordinanza sindacale n. 3 del 25/01/2019 relativa alle misure contingibili ed urgenti da prendere a seguito di riscontro da parte di ARPAT, nelle acque di falda dell’area di Via del Redolone, di valori eccedenti i limiti di legge per le sostanze cloruro di vinile monomero (CVM) ed 1,2-dicloroetilene e quella sindacale n. 4 del 26/02/2019 con cui veniva estesa l’area interessata dall’inquinamento e tenendo conto della nota USL Toscana Centro prot. n. 20970 del 06/12/2019 con cui l’Azienda fornisce chiarimenti ai comuni in merito all’idoneità dell’uso per il consumo umano dell’acqua da approvvigionamenti privati per la conduzione di abitazioni/imprese e nello specifico che, affinché gli attingimenti di acque profonde possano essere utilizzati con finalità di consumo umano, occorre che l’Azienda rilasci il necessario “giudizio di qualità ed idoneità all’uso” e dato atto che, nel caso in cui il giudizio di idoneità abbia esito positivo, il richiedente è il gestore della risorse idrica ed ha la responsabilità di garantirne l’utilizzo per il consumo umano, viene fatto obbligo alle abitazioni/imprese site nelle aree individuate dalle ordinanze n. 3 del 25/01/2019 e n. 4 del 26/02/2019 di allacciarsi al pubblico acquedotto quanto prima se sprovviste del “giudizio di qualità ed idoneità d’uso sulle acque destinate al consumo umano” rilasciato dall’Azienda USL Toscana Centro. Obbligo esteso anche ai proprietari di pozzi domestici-potabili nell’area industriale di via del Redolone, allargata in via cautelativa a quelle oggetto delle vigenti ordinanze, la verifica, a valle del sistema di trattamento, se previsto, anche dei parametri tetracloroetilene, tricloroetilene, 1,2-dicloroetilene e cloruro di vinile (CVM), il loro monitoraggio nel tempo con controlli periodici e l’onere di dare comunicazione agli organi competenti (Comune, USL) nei casi di superamento rispetto ai valori previsti dal D.Lgs. 31/2001 e s.m.i. dei parametri sopra detti. I proprietari dovranno provvedere a dotare le proprie abitazioni/imprese di acqua potabile, con le caratteristiche di cui al D.Lgs. 31/2001, mediante cisterna fissa o mobile. L’ordinanza avverte che in caso di inottemperanza al presente provvedimento saranno applicate le sanzioni di legge e quanto disposto dall’art. 650 del codice penale. Sono fatti salvi ulteriori provvedimenti nel caso in cui ne fosse constatata la necessità, a seguito di ulteriori comunicazioni di ARPAT o USL e che in caso di dichiarazioni non corrispondenti a quanto rilevato nel corso di eventuali accertamenti, verranno adottati provvedimenti per falsa dichiarazione. L’amministrazione comunale dispone di pubblicare la presente ordinanza all’albo pretorio e di darne la massima diffusione, nonché la trasmissione per quanto di competenza a: Corpo Polizia Municipale; Azienda USL Toscana Centro; ARPAT; 4. Publiacqua; AIT; Regione Toscana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti osservare e far osservare la presente ordinanza.

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