Nella sfida delle due piazze stravince «(In)Tolleranza zero»
Duecento persone al presidio di Forza Nuova, in migliaia alla contromanifestazione antifascista.
Qualcuno l'aveva dipinta come la sfida delle due piazze.
Da una parte, in piazza del Mercato, il presidio di Forza Nuova, il movimento di estrema destra guidato da Roberto Fiore. Che aveva ottenuto dal comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura il permesso di manifestare per «Salvare l'Italia» (dagli immigrati), guarda caso proprio il 23 marzo, data che coincide con il centenario della nascita dei Fasci italiani di combattimento. Ieri, però, il prefetto, aveva annullato la manifestazione, lasciando la possibilità del presidio, fissato alle 15.30.
I manifestanti sono arrivati in ritardo, con le loro bandiere e i loro slogan («L'Italia agli italiani», «Patria famiglia») e qualche saluto romano. Alla fine saranno stati duecento, c'erano quasi più giornalisti al seguito, di sicuro più forze dell'ordine. E un piccolo corteo l'hanno comunque fatto, nonostante il divieto, perché si sono ritrovati alla stazione e poi hanno raggiunto tutti insieme piazza del Mercato.
«(In)Tolleranza zero»
Non si riusciva quasi a entrare, invece, nell'altra piazza, in Santa Maria delle Carceri, dove si è tenuta la «contromanifestazione» organizzata Anpi e sindacati, cui hanno aderito una sessantina di associazioni. Erano in migliaia a «(In)Tolleranza zero», provenienti da tutta e la Toscana e non solo. Da Bologna, da Reggio Emilia. Tanta gente comune ma anche molti sindaci, il governatore Enrico Rossi, il primo cittadino di Firenze Dario Nardella, personaggi simbolo come Diego Bianchi (Zoro) di Propaganda Live e Gad Lerner, che ha avuto anche un piccolo scambio di battute con i militanti di Forza Nuova.
La contromanifestazione
La contromanifestazione
La contromanifestazione
La contromanifestazione
Un cartello significativo
Gad Lerner a Prato
Il governatore Rossi
«Queste persone dovrebbero ringraziare l'antifascismo, la Resistenza, la Costituzione, che consente loro di poter commemorare con una modalità che a mio parere ha a che fare con l'apologia di fascismo, un episodio con conseguenze per il Paese, cioè la costruzione dei Fasci di combattimento, da cui sono derivati per il Paese vent'anni e più di rovine, lutti, perdita di libertà e distruzione del tessuto democratico - ha commentato Rossi - Credo che siano una miserrima minoranza, che però fa un po' come da dissodatore del terreno per altre forze ben più ampie, che si richiamano a questa modalità, a queste pulsioni fasciste, a questa idea che non possa esserci convivenza. Mi pare che bisogna reagire, e Prato lo ha fatto d'istinto, a partire dal sindaco, ma tante altre forze, persino la Chiesa cattolica, che ho apprezzato moltissimo. E ritrovare le ragioni fondamentali del nostro vivere civile, che sono scritte nella Costituzione. Questo mi pare il punto, quindi la manifestazione di oggi, che mi pare stia riuscendo, mi sembra senz'altro positiva».
Tensioni con la Polizia
A fine manifestazione c'è stata qualche tensione tra alcuni esponenti di Forza Nuova e la Polizia, con scontri in zona stazione.