Naufragio Costa Concordia, Schettino ha chiesto la semilibertà: udienza il 4 marzo
Avendo già scontato metà della pena, Schettino ha maturato il termine che gli consente di accedere alle misure alternative al carcere
Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, ha chiesto di poter accedere al regime di semilibertà. Nel 2017, l'ora 64enne fu condannato a 16 anni di carcere in via definitiva per il naufragio della nave da crociera avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio (Grosseto), il cui bilancio fu di 32 vittime e centinaia di feriti.
Avendo già scontato metà della pena, Schettino ha maturato il termine che gli consente di accedere alle misure alternative al carcere. L'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma si terrà il 4 marzo, giorno dunque in cui il Giudice deciderà. Per la buona condotta tenuta nel carcere romano di Rebibbia, Schettino beneficia attualmente di 45 giorni all'anno di permessi. Da tre anni, contribuisce alla digitalizzazione dei documenti giudiziari della strage di Ustica e della strage di via Fani a Roma con il sequestro e l'omicidio dello statista democristiano Aldo Moro. Con il regime di semilibertà, potrebbe continuare ad avere un lavoro, uscendo di giorno dal carcere per farvi rientro la sera.