Morti sul lavoro, in Toscana incidenza superiore alla media nazionale: Firenze e Siena in zona rossa
L'Osservatorio Sicurezza Vega di Mestre ha elaborato una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità: tutti i dati in Toscana
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Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega di Mestre ha elaborato una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
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Firenze e Siena in zona rossa
La zona arancione, quella in cui si trova la Toscana, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. E a fine marzo 2024, il rischio di infortunio mortale in Toscana (6,8 morti per milione di occupati) risulta infatti superiore rispetto alla media nazionale pari a 6,4.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Firenze e Siena si trovano addirittura in zona rossa con un indice rispettivamente pari a 17,8 e a 8,5. Seguono: Lucca (6,1) e Pisa (5,4). Mentre in zona bianca troviamo la maggior parte delle province toscane con incidenza pari a “zero”: Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa Carrara, Pistoia e Prato.
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Infortuni mortali in Toscana gennaio-marzo 2024
Sono 12 i decessi da gennaio a marzo 2024 (contro i 13 del 2023): 11 quelli rilevati in occasione di lavoro (5 le vittime straniere) e 1 in itinere (4 in meno del 2023). Il più elevato numero di decessi totali (che includono gli infortuni in itinere) si è verificato in provincia di Firenze (8). Seguono con una vittima: Siena, Pisa, Lucca e Livorno.
Firenze è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 8 vittime. Seguono: Pisa, Siena e Lucca (1). Sono 11.563 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 145.130. Vale a dire l’8% di quelle rilevate in Italia.
Alla fine di marzo 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 3,8% rispetto alla fine di marzo del 2023: erano 11.140 e ora sono 11.563. È la provincia di Firenze quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (3.495), seguita da: Pisa (1.365), Lucca (1.266), Livorno (1.023), Arezzo (980), Siena (962), Pistoia (676), Prato (625), Massa Carrara (610) e Grosseto (561).
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I dati per settore, genere, età e nazionalità
Le Attività Manifatturiere, nel primo trimestre del 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (1.160). Sono seguite da: Costruzioni (720), Sanità (610), Commercio (561) e Trasporto e Magazzinaggio (538).
Infine, sono 4.237 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (3.493 in occasione di lavoro) e 7.326 quelle degli uomini (6.582 in occasione di lavoro). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 2.467. E sono 2.146 le denunce dei lavoratori stranieri in occasione di lavoro. Il numero di denunce più elevato viene riscontrato tra i 50 e i 54 anni: sono 1.457.
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Cos'è l'incidenza di mortalità?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
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La zonizzazione
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori: Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale. Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale. Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale. Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
Il commento del presidente dell'Osservatorio Vega
"In Toscana la situazione appare stabile rispetto al primo trimestre del 2023. E questo non è certo un dato confortante. Le vittime del 2023 erano 13 a fine marzo, mentre nel 2024 sono 12. E, accanto ai numeri delle vittime, ci sono altri e più significativi indicatori che narrano in modo più preciso l’emergenza in regione. Stiamo parlando di incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. Così a fine marzo 2024 la Toscana si trova, secondo la nostra mappatura, in 'zona arancione'; una zona in cui il rischio di mortalità sul lavoro risulta superiore alla media nazionale. E infatti l’indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori in regione è pari a 6,8 contro una media nazionale di 6,4".
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering, commenta così alcune proiezioni dell’emergenza in Toscana sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti.
"Analizzando i dati della Toscana sulla popolazione lavorativa si scoprono sfumature diverse e più preoccupanti – sottolinea Mauro Rossato – è il caso di Firenze e Siena dove il rischio di infortunio mortale sul lavoro è ben superiore alla media nazionale e regionale. E per questo si collocano in zona rossa".