Il giorno del dolore

Mille persone per l'ultimo saluto a Mattia Giani, la fidanzata: "Dovevamo sposarci, sei bello come il sole"

Presenti tanti amici, compagni di squadra e rappresentanti del mondo dl calcio, una tragedia che ha sconvolto un'intera comunità

Mille persone per l'ultimo saluto a Mattia Giani, la fidanzata: "Dovevamo sposarci, sei bello come il sole"
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Il giorno del dolore più grande. Quello in cui ci si stringe, ci si abbraccia, si piange. E ci si chiede il perché la vita, a volte, sembri così precaria, come fossimo tutti sull’orlo di un precipizio.

C’è un vuoto, infatti, nelle vite delle tantissime persone che oggi, lunedì 22 aprile 2024, si sono raccolte nel Santuario della Madonna di San Romano a Montopoli Valdarno. In totale un migliaio, tutte legate da un filo comune: Mattia Giani. Un ragazzo speciale, pieno di sogni da realizzare, pieno di amore, amici e di tante relazioni costruite soprattutto nel mondo del calcio che, da sempre, fin da quando era bambino aveva un posto importante nel percorso di una vita che era ancora tutta da costruire. 

Il calcio, che lo ha visto perdere i sensi sul terreno di gioco, probabilmente felice, perché, poco prima del malore che gli è stato fatale, correva verso la porta avversaria per segnare un gol. Il suo obiettivo ogni partita. Ogni domenica. E quella dello scorso 14 aprile era la sua ultima domenica con maglietta e pantaloncini del Castelfiorentino United che indossava con fierezza ed orgoglio da tre anni.

Per il dolore misto ad amore e rispetto che si respirava dentro e fuori la chiesa, che non è riuscita a contenere tutte le persone arrivate da ogni parte della Toscana, si capisce quanto Mattia Giani, pur ancora giovanissimo, fosse speciale. C’erano tutti: amici, familiari, compagni di squadra, calciatori di altre squadre e tanti tifosi, che si sono stretti in un abbraccio collettivo per trasmettersi tanta forza per provare a guardare avanti di fronte a una tragedia così grande e inaccettabile che ha ferito un’intera comunità e tutto il mondo del calcio nazionale e toscano. C'erano il padre Sandro, la madre Debora, il fratello Elia che gioca nel Legnago Salus in Lega Pro, i parenti e gli amici, oltre alle autorità religiose e istituzionali, il Vescovo di San Miniato don Giovanni Paccosi, i sindaci di Montopoli in Val d'Arno, San Miniato e Castelfranco di Sotto.

Appena sotto all’altare della chiesa sono state disposte, una accanto all’altra le magliette delle squadre di calcio, che hanno voluto rendere omaggio a Mattia. Molte di esse sono quelle vestite dal bravo attaccante che era cresciuto nelle giovanili dell’Empoli. Tanti altri amici hanno voluto sigillare un ricordo con una foto o una lettera. Manifestazioni di sentimenti veri che si confondevano con le lacrime.

La funzione religiosa è stata officiata dal parroco don Marco Casalini che nella sua omelia ha ricordato Mattia Giani da bambino, era stato anche il suo insegnate di religione:

“Lo conoscevo sin da piccolo. Mi ha sempre colpito il suo sorriso”. Poi Don Marco si è rivolto alla famiglia di Mattia chiedendo loro di “non abbandonare Dio”.

Strazianti sono state per parole di Sofia, fidanzata di Mattia, con la voce interrotta dal dolore:

“Ciao amore mio. Non preoccuparti per ne, mi hai promesso che mi avresti sposato e anche se quel giorno non arriverà mai le nostre anime saranno sempre insieme. Stavi sempre un passo indietro, serio e responsabile. Davi l'anima. Il calcio veniva prima di tutto e tutti, ora dacci tanta forza da lassù. Riposa in pace e continua ad amarci all'infinito. P.s.: sei bello come il sole”.

Nel momento dell’uscita del feretro, un lungo applauso delle centinaia di persone presenti ha salutato per l’ultima volta Mattia.  Il Comune di San Miniato ha proclamato oggi, lunedì 22 aprile, il lutto cittadino e i negozi sono rimasti con le saracinesche abbassate. Il 26enne è stato sepolto nel cimitero di San Miniato.

Mattia Giani sarà ricordato anche il prossimo 24 aprile, allo stadio Bozzi a Firenze, dove si giocherà il prosieguo della partita Lanciotto-Castelfiorentino interrotta al 14esimo minuto, quando si è accasciato sul terreno di gioco e sono scattati i primi soccorsi.

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