Maxi sequestro Finanza a Colle di Val d'Elsa
Non rispondevano ai requisiti minimi di sicurezza.
Maxi sequestro Finanza. Importante operazione delle Fiamme Gialle di Siena che nei giorni scorsi hanno sottoposto a sequestro oltre 21mila prodotti di bigiotteria non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza.
Maxi sequestro Finanza: l’esame dell’attività
L’attività – eseguita nell’ambito del “Dispositivo Operativo” messo a punto dal Comando Provinciale per contrastare in modo concreto il fenomeno della contraffazione, dell’abusivismo commerciale organizzato e garantire la tutela del “Made in Italy – ha consentito di individuare un imprenditore sessantenne che si è reso responsabile dell’immissione in vendita, presso il mercato rionale di Colle Val d’Elsa, di un notevole quantitativo di articoli di bigiotteria risultati sprovvisti delle indicazioni minime identificative del prodotto, previste a garanzia del consumatore che necessita di informazioni chiare e precise su ciò che acquista. Oltre all’immediato sequestro operato dei prodotti potenzialmente pericolosi, nei confronti dello scaltro commerciante sono state comminate sanzioni amministrative pecuniarie particolarmente gravose.
Il codice del consumo e la commercializzazione dei beni
Secondo il “Codice del Consumo”, la commercializzazione di beni sul territorio nazionale richiede l’obbligatoria indicazione di alcune informazioni indispensabili, come la denominazione legale o merceologica del prodotto, del produttore o importatore, del Paese di origine, dei materiali impiegati, delle istruzioni e delle eventuali precauzioni e loro destinazione d’uso. Tali dettagli devono figurare, in modo visibile e leggibile, sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti nel momento in cui sono posti in vendita.
Attenzione ai prodotti non sicuri
“In tale contesto – spiegano le Fiamme Gialle senesi -, è massima l’attenzione che la Guardia di Finanza pone a contrasto della immissione in consumo di prodotti contraffatti e non sicuri – realizzata mediante una costante azione di controllo economico del territorio. La vendita di prodotti insicuri, oltre a minacciare la salute dei consumatori, altera pesantemente il regolare funzionamento del mercato, penalizzando gli imprenditori onesti a vantaggio di pochi operatori senza scrupoli attenti alle sole logiche di profitto e non a quelle di legalità.”
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