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Maxi sequestro alla Camorra in Toscana, confiscati beni per 300mila euro

Grosseto è la città con il maggior numero di confische

Maxi sequestro alla Camorra in Toscana, confiscati beni per 300mila euro
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La Dia sequestra in Toscana beni per 300mila euro a un esponente dei clan. Siamo in Maremma dove la direzione investigativa antimafia ha eseguito un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Sana Maria Capua Vetere.

Il provvedimento emesso in Campania

La società collegata alla camorra aveva la sede legale nel grossetano e operava nel settore turistico alberghiero. E' di ben 300mila euro il valore complessivo del sequestro. Il procedimento, secondo quanto detto, è scattato dopo un incrocio dei dati patrimoniali nei confronti di un uomo che aveva appunto legami con la camorra. Infatti, è emerso uno squilibrio tra i redditi dichiarati al fisco e la capacità patrimoniale.

Le mani della mafia anche in Toscana

Nel 1983 fu il giudice Falcone a sequestrare la tenuta di Suvignano. Il bene simbolo dei sequestri alla mafia in Toscana. Ben 39 anni dopo si continua ancora a parlare di mafia. Sono trascorsi ventisei anni, invece, dall'approvazione della legge n.109 del 7 marzo 1996 che andava a completare la Rognoni La Torre del 1982 sul versante della restituzione alla collettività dei beni tolti ai mafiosi. Una vittoria allora e anche oggi. Perché la mafia, anche nel 2022, esiste. Si è vestita bene. Adesso porta la camicia bianca, la giacca e la cravatta, ma esiste. Esiste anche nella Toscana, fiore all’occhiello della cultura. Esiste a casa nostra.

A dipingere il quadro toscano più in generale sono i numeri del centro di documentazione cultura legalità democratica su «I beni confiscati alla mafia in Toscana». Con 687 tra abitazioni, terreni, capannoni artigianali o industriali, la Toscana è al nono posto in Italia per i beni sottratti alla criminalità organizzata e presenti sul suo territorio. In tutto il Paese sono più di 40.000.

Solo a Prato sono 55 gli immobili sequestrati. Appartamenti, rimesse agricole, box auto, immobili di pregio. C’è di tutto. E sono dislocati in tutta la provincia, dal capoluogo fino a Montemurlo e Poggio a Caiano. Non solo, ma la città laniera è terza in tutta la regione per gli immobili confiscati. Qui la malavita ha pensato di fare i grandi affari, insinuandosi nelle classiche attività.

Grosseto è la città con il maggior numero di confische

La città che ha sul proprio territorio il maggior numero di beni sottratti definitivamente alle mafie è Grosseto con 80, seguita da Pistoia con 62 e da Prato con 47. Fanalino di coda in questa particolare classifica è Firenze, con 13 beni. Il totale ammonta a 284 in tutta la Toscana. Sono 68 su 273 i Comuni toscani che hanno sul proprio territorio beni sottratti alla criminalità. Il numero più grande è in provincia di Pistoia con 14 Comuni, seguita da Siena con 11 e da Livorno con 9. In pratica i beni sequestrati alle mafie sono presenti in un comune toscano su quattro.

Cosa vuol dire beni in gestione e immobili destinati?

A spiegarlo è il portale beniconfiscatibene.it. «I beni confiscati, siano essi immobili o aziende, vengono classificati dall’Agenzia nazionale in due categorie: quella dei beni in gestione e quella dei beni destinati.  Alla prima categoria appartengono tutti quei beni che, per diverse ragioni (l’iter giudiziario è ancora in corso, esistono criticità che bloccano le procedure), non sono ancora stati trasferiti ad altre Amministrazioni dello Stato o agli Enti locali e, dunque, sono ancora sotto la gestione dell’Agenzia stessa. I beni destinati, invece, sono quelli per i quali le procedure sono giunte al termine e dunque è stato possibile procedere alla destinazione, sia per finalità istituzionali sia per finalità sociali. Questo non significa necessariamente che questi beni siano stati anche riutilizzati. Molti beni infatti, anche dopo la destinazione e il trasferimento ai Comuni, rimangono ancora inutilizzati».

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