Un dolore tremendo

"Mamma, eri un'eroina, per noi avresti fatto tutto"

Le parole delle figlie alla commemorazione di Barbara Capovani, la psichiatra uccida dall'ex paziente

"Mamma, eri un'eroina,  per noi avresti fatto tutto"
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È stata una commemorazione molto sentita, profonda, quella che si è svolta a Pisa, a una settimana dalla morte di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa dal paziente Gianluca Paul Seung dopo essere stata aggredita all’uscita dal reparto di Salute Mentale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Le esequie e la cremazione si erano tenute in forma privata come richiesto dalla famiglia. 

 

Le parole di Alice, la figlia maggiore della dottoressa

L’Università di Pisa ha concesso l'aula magna del Palazzo della Sapienza, che si è gremita da 300 persone tra istituzioni, familiari, amici e colleghi.

«Confidiamo che tanti facciano sentire la propria solidarietà e siano presenti alla fiaccolata di mercoledì 3 maggio che abbiamo organizzato a Pisa - così hanno scritto in una nota le associazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria della Toscana -. Chi non potrà esserci confidiamo accenda una piccola luce sul balcone o sul davanzale della finestra per dimostrare che non si resta indifferenti di fronte a quanto successo. Una piccola luce nella speranza che non accada mai più e che questa morte non sia avvenuta invano».

“La mia mamma era azione, era passione. Mi ha sempre insegnato che ci sono cose su cui non abbiamo controllo ma anche a individuare anche un piccolo aspetto su cui possiamo avere margine d’azione - così ha dichiarato Alice, la figlia maggiore della psichiatra -. Ho cercato in ogni modo di trovare un pensiero per andare avanti. Non trovavo niente che mi desse pace, poi ho capito che sei un'eroina e che avevi una risposta per tutto”.

Dopo Alice, è intervenuta anche la figlia minore: “Un mostro ti ha portata via. Per noi avresti fatto di tutto, non è giusto che sia capitato a te. Tutti i tuoi abbracci sono nel nostro cuore”. Anche il compagno di Barbara, Michele Bellandi, ha tracciato un ricordo di lei: “Barbara aveva intuito, intelligenza, competenze e voglia di aiutare e soprattutto sapeva sempre trovare le soluzioni. A 6 anni aveva deciso di essere una psichiatra e ci è riuscita: la sua era una missione, non c’erano vacanze, chi provava a metterle i bastoni tra le ruote era sconfitto in partenza”.

 

A Pisa lutto cittadino

Nel giorno delle esequie l’amministrazione comunale, insieme alle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti,  avevano proclamato il lutto cittadino. “Ci rivolgiamo ai nostri colleghi commercianti, invitando tutti alle 16 a spegnere le luci ed abbassare le saracinesche per cinque minuti in segno di lutto. Si tratta di un gesto simbolico per partecipare all'immenso dolore che ha colpito la famiglia della dottoressa Capovani, la comunità medico-scientifica e l'intera città di Pisa, ma anche un invito alla riflessione da parte di tutte le istituzioni e della società civile per evitare che una simile tragedia possa ripetersi in futuro".

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