Il delitto di Agliana

Maiorino si dichiara innocente e si difende dalle accuse di omicidio, l'avvocato: "non vede l'ora di parlare"

L'avvocato difensore annuncia che saranno fatti accertamenti tecnici sulle registrazioni recuperate dalle intercettazioni nell'auto del suo assistito

Maiorino si dichiara innocente e si difende dalle accuse di omicidio, l'avvocato: "non vede l'ora di parlare"
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Domani mattina, lunedì 22 gennaio 2024, assistito dall’avvocato Katia Dottore Giachino, Daniele Maiorino, montatore di infissi di 58 anni, accusato dell’omicidio del cognato Alessio Cini, comparirà davanti al Gip di Pistoia che dovrà decidere se convalidare o meno il fermo, valutando gli elementi probatori e la sussistenza della ragionevole probabilità di un pericolo di fuga da parte dell’indagato.  

Maiorino, durante il lungo interrogatorio di giovedì scorso con il PM Leonardo Del Gaudio, proseguito fino a tarda notte, ha respinto ogni accusa dichiarandosi innocente. Anche di fronte alle registrazioni ambientali dei carabinieri, effettuate attraverso una microspia installata nella sua auto, l’avvocato della difesa, mettendo in evidenza la scarsa qualità delle registrazioni, ha contestato l’interpretazione fatta dall’accusa. Secondo loro, per esempio, la frase “l’ho ammazzato” sarebbe stata male interpretata con “l’hanno ammazzato”. 

L’avvocato Katia Dottore Giachino ha inoltre sottolineato che il suo assistito: “Non vede l’ora di parlare” per proclamarsi estraneo al delitto e spiegarne le motivazioni, sottolineando che quando giovedì pomeriggio si era recato in caserma, credeva fosse stato convocato per una semplice testimonianza. Il legale annuncia, inoltre, che si ricorrerà sicuramente a un accertamento tecnico sulle registrazioni delle intercettazioni ambientali.

Intanto gli investigatori hanno ricostruito del dettaglio, minuto per minuto, i momenti in cui, quella mattina dello scorso 8 gennaio, Alessio Cini, è stato ucciso. Secondo i nuovi particolari emersi, il tecnico dell’industria tessile, ha visto in faccia il proprio assassino Alessio Cini e ha anche cercato di difendersi, provando a parare con la mano sinistra il colpo spranga che lo ha raggiunto tra la fronte e il naso, facendolo crollare a terra privo di sensi. Dopodiché è stato preso a calci e bruciato quando era ancora vivo con la benzina che poco prima, lui stesso, aveva comprato in un distributore vicino a casa. 

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