Mail con ricatto a luci rosse

Richieste di denaro per evitare di diffondere ad amici e parenti presunti video di persone mentre guardano i film pornografici a pc

Mail con ricatto a luci rosse
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Hanno creato il panico un po' in tutta Italia nei mesi scorsi, ma il “fenomeno” sembrava in fase di attenuazione. Invece è arrivata una nuova ondata di mail-ricatto a luci rosse. Sono arrivate un po' ovunque, nel fiorentino e nel senese, in particolare a Bagno a Ripoli.

Alcuni raccontano, purché non si faccia però il loro nome, di aver ricevuto via mail la richiesta del pagamento di oltre 200 euro in bitcoin, ma in alcuni casi la cifra è stata anche di molto superiore. Cifra chiesta per evitare la diffusione tra amici, parenti e conoscenti di presunte immagini in cui si vedrebbero i destinatari mentre guardano siti per adulti tranquillamente sullo schermo del proprio computer di casa. Qualcuno si è preoccupato, anche perché l’indirizzo di posta elettronica corrisponde in pieno a quello utilizzato normalmente, come se si trattasse di un messaggio spedito a sé stessi, e il tono sembra da vero e proprio ultimatum, con tanto di data termine prima del paventato smascheramento; altri hanno preferito far finta di niente, sperando magari in un banale scherzo ma intanto cercando di capire se caso mai potessero avere aperto, anche per sbaglio, con un clic malevolo, un sito hot e averne lasciato una traccia informatica.

L’appello diffuso dalla Polizia postale è quello di non pagare, anche perché non servirebbe a fermare la minaccia.

Le indagini comunque sono in corso. Intanto ci si chiede come abbiano fatto i ricattatori a impadronirsi delle mail utilizzate per lanciare le loro richieste, ma si pensa a un furto di identità commesso su larga scala, insomma un atto di vera pirateria informatica.

Comunque si precisa che ben difficilmente i ricattatori possono aver preso possesso dei computer, attivando una web cam in grado di monitorare quanto visto sullo schermo, anche perché in quel caso potrebbero aver rubato dati ben più sensibili e preziosi, come quelli sulle transazioni. Altro che luci rosse.

Il ricatto tipo

«Ho installato un malware sul video per adulti e tu hai visitato questo sito per divertirti (capisci cosa intendo). Mentre stavi guardando i video, il tuo browser ha iniziato a funzionare come un Rdp (desktop remoto) che ha un key logger che mi ha fornito l’accesso al tuo schermo e anche alla webcam. Subito dopo, il mio software ha raccolto tutti i tuoi contatti dal tuo messenger, facebook e mailbox. Se non paghi girerò il video a tutti, amici, parenti, contatti».

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