Livorno, detenuto evade dal carcere delle Sughere: rintracciato a Roma
Si trovava nel reparto di alta sicurezza. Il sindacato degli agenti: "Situazione fuori controllo, il governo intervenga"
È stato arrestato a Roma il detenuto 36enne, Umberto Reazione, evaso ieri, sabato 22 giugno 2024, dal carcere di Livorno.
"È durata poco più di 24 ore la fuga di Umberto Reazione che ieri pomeriggio era riuscito a evadere dal carcere di Livorno scavalcando il muro di cinta e facendo perdere le sue tracce - spiega la Uilpa Polizia penitenziaria -.
Grazie all'instancabile opera del Nucleo investigativo centrale (Nic) e delle sue articolazioni territoriali della Polizia penitenziaria e la collaborazione con le altre forze dell'ordine, il fuggiasco è stato rintracciato alla stazione ferroviaria di Roma Tiburtina dalla Polizia di Stato".
Il detenuto è stato fermato su un treno dalla Polizia ferroviaria.
Fuggitivo per 24 ore
Avrebbe approfittato dell’ora d’aria per fuggire dal carcere delle Sughere di Livorno. Protagonista dell'evasione da film il trentaseienne Umberto Reazione originario di Mugnano di Napoli e residente a Pozzuoli che faceva parte della banda degli otto “cani sciolti” del gruppo criminale del pentito Napoleone Del Sole. Stava scontando diverse condanne, tra cui una a 9 anni, 2 mesi e 20 giorni per associazione di stampo camorristico durante il processo “Iron Men” che si era aggiunta a una precedente di 6 anni per un furto consumato al comune di Pozzuoli e una rapina a u. n supermercato.
Una corda come mezzo per fuggire
L'uomo si trovava ai passeggi, appunto durante l’ora d’aria, quando avrebbe scavalcato il muro di cinta aiutandosi con una fune. Probabilmente ad attenderlo all’esterno della casa circondariale c’era un complice con il quale sarebbe poi fuggito. Dal momento in cui ha abbandonato il carcere a quando i poliziotti si sono accorti dell'evasione sono trascorsi una decina di minuti, vantaggio di cui Reazione avrebbe approfittato per far perdere le sue tracce.
I jeans e la stazione passata al setaccio
Secondo quanto emerso era vestito con un paio di jeans e una canottiera bianca con il numero “10” sulle spalle, un abbigliamento non comune. Anche se, è chiaro, potrebbe aver poi indossato altri capi di abbigliamento. quando gli agenti della polizia penitenziaria al rientro nelle celle non lo hanno più visto, hanno dato l’allarme. Girandolo a tutte le forze dell’ordine della città. L’ipotesi, visto che le prime ricerche si sono concentrate alla stazione, è che abbia preso un treno. Probabilmente diretto a sud dove ha sempre vissuto.
La preoccupazione dei sindacati degli agenti
L'episodio rinfocola le polemiche sulla sicurezza del penitenziario livornese, con i delegati locali delle sigle sindacali Fns Cisl, Sappe e Sinappe che più volte in passato avevano sottolineato l’importante carenza di personale all’interno delle mura delle Sughere. Situazione che con il piano ferie estivo diventerà sempre più difficile, dato che bisognerà lavorare con dei livelli di sicurezza ancora più bassi denunciano Fns Cisl, Sappe e Sinappe.