IL CORAGGIO DI UNA DONNA

Lastra a Signa: condannato a 12 anni per violenza sessuale sulla madre di sua figlia

La vittima ed il soggetto condannato avevano iniziato la loro relazione andando ad abitare assieme, prima nel comune di Sesto Fiorentino e poi in quello di Lastra a Signa, all’inizio del 2011.

Lastra a Signa: condannato a 12 anni per violenza sessuale sulla madre di sua figlia
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Condannato in 1° grado a 12 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Arrestato dai Carabinieri.

Condannato a 12 anni per violenza sessuale

Nella serata di ieri, nell’ambito dell’attività volta al rintraccio di soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi, i Carabinieri della Stazione di Lastra a Signa hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale di Firenze, H.Q., albanese cl. ‘80, pregiudicato, in quanto ritenuto responsabile di "maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale", commessi in Lastra a Signa dal 2015 sino a marzo 2019.

La vittima ed il soggetto condannato avevano iniziato la loro relazione andando ad abitare assieme, prima nel comune di Sesto Fiorentino e poi in quello di Lastra a Signa, all’inizio del 2011.

Dalla loro unione nel 2012 è nata una bambina, ma l’uomo in quel periodo veniva tratto in arresto per reati commessi in Albania rientrando presso la famiglia solo a fine 2013.

Ripresa  la convivenza, lo stesso tornava a casa negli orari più disperati, ubriaco ed in un primo momento non si interessava né alla figlia né alla compagna.

La violenza e i maltrattamenti

Dal 2015 circa incominciava il suo atteggiamento vessatorio nei confronti della compagna, offendendola pesantemente, picchiandola con schiaffi, pugni, calci, ed approfittando di lei anche sessualmente contro la sua volontà. L’uomo esercitava nei suoi confronti una gelosia morbosa e immotivata impedendole di parlare con chiunque e chiamandola continuamente mentre era a lavoro. Solo nel marzo 2019 la vittima ha avuto il coraggio di chiedere aiuto e raccontare tutto mettendo da parte la vergogna per le continue umiliazioni che era costretta a sopportare. Nell’udienza svolta ieri, l’uomo è stato condannato alla pena di 12 anni di reclusione e, ritenendo che fosse  fondato il pericolo di fuga, è stata applicata nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Per H.Q., si sono aperte le porte del carcere di Sollicciano.

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